Page 14 - L'OPERA DA TRE SOLDI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2015/2016
P. 14
FLAVIA FORADINI
contrapporre al teatro tradizionale. Da quello stesso 1924,
collaborava con lui Elisabeth Hauptmann, giornalista e
scrittrice con eccellenti conoscenze della lingua inglese.
In quegli anni, in Gran Bretagna si stava assistendo ad
uno dei tanti revival di una ballad opera che aveva
spopolato nella capitale inglese nel Settecento come
parodia dell’opera all’italiana e delle composizioni
dell’imperante Georg Friedrich Händel: la Beggar’s Opera
(L’opera del mendicante ) di John Gay (1685-1732).
Quando era stata presentata la prima volta al pubblico del
Lincoln’s Inn Fields Theatre di Londra, il 29 gennaio 1728,
la Beggar’s Opera aveva immediatemente goduto di un
eccezionale successo sia economico sia di pubblico,
e aveva figliato allestimenti in numerose altre città,
riuscendo a valicare l’oceano e ad essere messa in scena
pure a New York.
Per le parti musicali e canore, arrangiate da Johann
Christian Pepusch, Gay aveva tratto ispirazione da note
raccolte di ballate popolari, arie d’opera e musiche del
tempo: una scelta che aveva contribuito a fare la fortuna
dello spettacolo, grazie a melodie che, proprio come
successe poi per l’ Opera da tre soldi , la gente prese
subito a fischiettare per strada.
Ispirazione e sostegno per quella sua dissacrante
avventura, John Gay li aveva trovati in particolare in autori
affermati come caustici fustigatori della società, quali
Alexander Pope e Jonathan Swift.
E rompendo con la tradizione operistica britannica,
i personaggi principali li aveva mutuati dalla verace vita
londinese del tempo, lasciando che fossero
immediatamente identificabili per il pubblico: per i due
delinquenti di primo piano, Peachum e Macheath, aveva
guardato a due celeberrimi criminali, Jack Sheppard e
Jonathan Wild, giustiziati rispettivamente nel 1724 e nel
1725. Grazie anche alle sue quattro riuscite fughe dal
carcere, il primo era diventato un eroe popolare.
Il secondo divenne protagonista di scritti fra l’altro di
Daniel Defoe (1725) e Henry Fielding (1743).
Per la caratterizzazione dei suoi personaggi, Gay aveva
attinto tuttavia anche alla “Robinocracy”, come
sarcasticamente veniva definita a Londra l’allora già
ventennale èra del potente primo ministro Robert Walpole,
considerato dai detrattori un corruttore di politici,
giornalisti e uomini d’affari; un elargitore di cariche a
parenti e amici, invischiato fra l’altro nel più grande
scandalo del tempo: la favolosa bolla speculativa della
Compagnia dei Mari del Sud, l’azienda finanziata con
continue immissioni sul mercato di azioni a prezzi sempre
più gonfiati, e che al suo tracollo aveva trascinato con sé
stuoli di risparmiatori. Dietro la pressione popolare, il
governo aveva dovuto confiscare i beni dei direttori della
14
   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19