Page 13 - RITORNO A REIMS
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DIDIER ERIBON                                  ARTE E POLITICA NEL TEATRO DI OSTERMEIER
 quale effetto abbia esercitato una rappresentazione di  avere una predilezione e che gli ha attirato i fulmini della
 Aspettando Godot sul giovane Foucault, al pari della  censura, in Cina, alcuni mesi fa), Čechov, Büchner… ma
 musica di Boulez o di Barraqué o della letteratura di  anche autori dei giorni nostri: Lars Norén, Mark Ravenhill,
 Blanchot, Bataille e Klossowski, che gli consentirono di  Sarah Kane, Marius von Mayenburg e prossimamente
 rompere con il peso della tradizione culturale e  Edouard Louis, con un magistrale e sconvolgente
 contemporaneamente con Hegel e Marx.   adattamento di Storia della violenza. La contemporaneità si
 Ho verificato: Thomas Ostermeier non ha mai messo in  declina in molteplici modi sulle scene della Schaubühne, il
 scena Beckett. Gli ho chiesto perché. Mi ha risposto che  teatro che dirige dal 1999, con la sua compagnia di
 Brecht è l’autore che si dirige a vent’anni, Beckett quello dei  magnifici attori, e nei teatri di tutto il mondo, dove i suoi
 settanta. Poiché Thomas ha festeggiato di recente il suo  spettacoli sono invitati: si estende dalla fine del XVI secolo
 cinquantesimo compleanno, siamo avvertiti: dovremo  agli anni 2010.
 attendere una ventina d’anni per vedere il suo Godot.
 Posso farmi portavoce di un buon numero dei presenti e  Lo spettacolo che ha debuttato la settimana scorsa a
 domandargli di anticipare il progetto? Siamo impazienti!  Berlino (la prima si è tenuta il 23 novembre 2018, n.d.t.),
                               Notte all’italiana di von Horváth, è l’ultimo capitolo – l’ultimo
 Cionondimeno, ritengo che Beckett sia assai presente nel  per ora – di un progetto sull’ascesa del fascismo, ieri, oggi,
 lavoro di Thomas. Quasi al livello di Brecht. Il primo lo  in Europa: la serie si aprì con Professor Bernhardi di Arthur
 incalza come un fantasma del passato, l’altro come uno  Schnitzler, è proseguita con Ritorno a Reims, quindi con
 spettro del futuro. Non credo di sbagliarmi se affermo che  Notte all’italiana. Credo che la trilogia ben presto sarà una
 l’approccio di Thomas si situa nella parentela incrociata di  tetralogia, dal momento che Thomas sta preparando
 questi due modi di impersonare la modernità. Il suo teatro è  l’adattamento del romanzo di Horváth Gioventù senza Dio,
 quasi sempre politico, come quasi sempre si fa portatore di  per il prossimo Festival di Salisburgo (la prima si è tenuta lo
 una riflessione, tragica e comica insieme, sulla condizione  scorso 28 luglio 2019, n.d.t.). L’ho detto: il teatro di Thomas
 umana. E la riflessione politica non è mai dominante  è eminentemente politico. Promuove una forma di
 rispetto alla cura dell’estetica, all’invenzione formale, alla  “realismo impegnato” come afferma nel suo manifesto del
 ricerca della bellezza dei quadri e delle immagini presentati  1999. Mi sarebbe piaciuto soffermarmi di più su questo
 agli spettatori. Arte e politica sono intimamente intrecciate.  argomento, ma sarà per un’altra volta. Mi contento per ora
                               di dire che il suo realismo non si risolve nella mera
 Parlare di Ostermeier significa parlare ovviamente di  riproduzione del reale: intende trasformarlo (parafrasando
 Shakespeare.                  una frase di Marx alla quale credo Thomas faccia
 Tutti sanno che Thomas è un profondo conoscitore di  riferimento nel suo manifesto). Trasformazione che trae
 Shakespeare e un grande regista shakespeariano: il suo  origine dalla ferita, dal dolore, dalla sofferenza. Il teatro deve
 Amleto, il suo Riccardo III sono pietre miliari e  provocare “lo stupore di fronte al riconoscibile”, scrive
 appartengono alla memoria collettiva. Tali successi  Thomas Ostermeier. Arte realista, quindi, che invita a
 straordinari sono dovuti al fatto che non cerca mai di  mostrare il reale come non lo si vede e in tal modo intende
 “attualizzare”, nel senso banale del termine, i classici.  contribuire a cambiarlo. È un’“arte oppositiva”, per
 Rendere contemporaneo un classico per lui significa  richiamare il termine adoperato da Geoffroy de Lagasnerie
 restituirne la violenza originaria: si tratta di riattraversare gli  in Penser dans un monde mauvais, l’arte come energia
 strati sedimentati dell’interpretazione che ha fissato l’opera  oppositiva e trasformatrice.
 nel suo status di “classico” per recuperarne la radicalità
 primigenia, l’originalità, l’eterna novità. Restituisce  La mia amicizia con Thomas non è soltanto la relazione tra
 Shakespeare a Shakespeare e gli regala, piuttosto gli  due persone. C’è un sacco di gente intorno a me, a lui, a
 riattribuisce, una brillantezza nera, come in Riccardo III, o  noi. In qualche maniera siamo il simbolo di un’amicizia
 festosa, come ne La dodicesima notte. Così Shakespeare  franco-tedesca, un’amicizia europea, un’amicizia
 è nostro contemporaneo, per citare il titolo di un ben noto  internazionale (e internazionalista) che rigetta il regime
 saggio. Così gli affreschi shakespeariani sul potere o  imposto dai governi che parlano di “amicizia franco-
 sull’amore ci parlano di noi, di noi come siamo oggi.  tedesca” solo per meglio imporre la propria egemonia
 Ma ci sono svariati modi di essere contemporanei. Del resto  economica, la propria legge politica e rovinano intere
 la contemporaneità non è mai omogenea, non più di  nazioni, le mandano in malora, le riducono alla
 quanto non lo sia la temporalità storica.  disperazione, come è accaduto con la Grecia (e nell’istante
 Thomas porta in scena i classici, Ibsen (per il quale sembra  in cui parlo non posso trattenermi dal rivolgere un pensiero

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