Page 9 - RITORNO A REIMS
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CONVERSAZIONE CON THOMAS OSTERMEIER   RITORNO A REIMS IN TEATRO. LE RAGIONI DI UN PROGETTO
 della Seconda Guerra mondiale, in cui abbiamo assistito  potuto girare grazie alla straordinaria disponibilità di Eribon,
 all’ingresso dell’estrema destra tedesca tra i banchi della  è il secondo filone narrativo. Didier si è prestato a “rivivere” il
 nostra democrazia.            proprio ritorno a Reims, perché potessimo trasformare il
 A Parigi, con l’edizione francese dello spettacolo, siamo  monologo interiore del suo libro in un video da mostrare al
 stati in scena nell’inverno 2019, mentre ad ogni fine  pubblico: lo abbiamo filmato mentre torna nei sobborghi
 settimana, sugli Champs Elysées, si scatenava la protesta  dove i suoi familiari sono vissuti per vent’anni e dove lui non
 dei gilet gialli, un movimento che i media hanno  è mai andato a far loro visita; lo vediamo seduto a tavola a
 frettolosamente liquidato come “di estrema destra”, mentre  bere caffè, a parlare con la madre – la vera mamma di
 la sua realtà è ben più variegata. La produzione del Piccolo  Didier, non un’attrice –; assistiamo alla sua graduale presa
 dimostra che Ritorno a Reims parla anche all’Italia e  di consapevolezza del passato e della storia della sua
 dell’Italia. È il grande pregio del saggio di Eribon ed è il mio  famiglia. Il testo che, nella finzione dello spettacolo, Sonia
 desiderio come regista, il mio contributo alla lotta  (Sonia Bergamasco) sta registrando come voce fuori
 antifascista, in Europa, oggi: inquadrare il fenomeno in una  campo è parte del saggio originale di Eribon. Quando
 prospettiva più ampia e profonda, richiamando l’attenzione  Sonia interrompe la lettura per porre una domanda al
 sul ruolo che la sinistra dovrebbe tornare ad avere e  regista Rosario (Rosario Lisma), ne nasce una discussione
 sottolineare le responsabilità che ha avuto nel favorire  che sposta lo spettacolo su un piano legato al contesto
 l’ascesa della destra. Per questo mi piacerebbe che lo  politico contemporaneo italiano. Tutti e tre i personaggi –
 spettacolo non fosse visto solo nelle grandi città, ma che  Sonia, Rosario e Tommy, il tecnico del suono, che nella
 potessimo parlare anche al pubblico della provincia, delle  finzione è anche un musicista rap come il “vero” Tommy
 campagne, dei piccoli paesi. Da essere umano  Kuti che lo interpreta – si confrontano con la propria
 cosmopolita, credo che il mio ruolo sia farmi portavoce di  dimensione di attori e artisti, chiedono a se stessi e si
 temi come società, povertà, miseria, mancanza di  domandano l’un l’altro cosa stiano facendo concretamente
 prospettive e precarietà che nell’Unione Europea non  per arrestare la deriva a destra del proprio Paese. Tommy,
 godono, purtroppo, della stessa considerazione di parole  in particolare, presenta il proprio punto di vista di ragazzo di
 come valuta, denaro, mercati, circolazione dei beni di  origine nigeriana cresciuto in Italia, che ha un passaporto
 consumo… Le merci possono circolare, ma le persone no.  italiano e si considera italiano, anzi: “afro-italiano”.
 Ha senso? Dirigere questa produzione al Piccolo ha per  L’argomento ci ha permesso anche di esplorare un’altra
 me anche un valore ulteriore, perché percepisco, tra  parte del saggio di Eribon che, attraverso gli scritti di
 queste mura, la grande tradizione di Strehler, il suo  James Baldwin, si è interessato molto al tema dei diritti civili
 profondo legame con un certo tipo di teatro politico  e al movimento delle Pantere Nere negli USA, negli anni
 tedesco, con Brecht, in particolare, che Strehler fu il primo  60/70.
 a proporre in Italia. Sono felice di ricostruire quel ponte tra i
 nostri due mondi. Certo, la temperie politica è differente,  Che tipo di impegno hai chiesto agli attori?
 ma forse è importante proprio per quello.   Non è stato un lavoro tradizionale sul “personaggio” o sul
                               “carattere”. Sonia, Rosario e Tommy sono tutti artisti che,
 Hai portato in scena testi teatrali e romanzi. Questo è  con il proprio lavoro, si impegnano per il cambiamento, pur
 il primo “saggio” che dirigi: come si colloca  consapevoli del limite implicito nel loro stesso ruolo. Del
 all’interno della tua carriera artistica?  resto, la storia porta illustri esempi: Brecht, probabilmente il
 Non ho piani né obiettivi precisi nella mia carriera: sentivo  più importante scrittore e uomo di teatro della Germania
 Ritorno a Reims necessario in questo momento storico.  del Novecento, non poté nulla contro l’ascesa del nazismo,
 Nello stesso periodo ho messo in scena due testi sullo  ma dovette fuggire e vivere all’estero da esule. Quel che
 stesso tema: Professor Bernhardi di Schnitzler e Notte  possiamo fare, in tempi come questi, è esplicitare le paure,
 all’italiana di von Horváth.  i dubbi e dar loro corpo: pensare a come possiamo agire,
                               anche a costo di cambiare il nostro modo di essere artisti.
 Come avete trasformato il saggio di Eribon in una  Ciascuno dei tre interpreti ha portato se stesso nello
 drammaturgia teatrale e in che modo l’avete adattato  spettacolo, che, nella seconda parte, è costruito anche a
 al contesto italiano?         partire dal loro vissuto e dalle loro esperienze. Non è
 La storia si sviluppa su tre piani. Nel primo, siamo in uno  un’improvvisazione, perché lo spettacolo ha una
 studio di registrazione, dove un’attrice, un regista e un  drammaturgia compiuta: è stata una relazione di reciproco
 tecnico del suono lavorano al commento sonoro di un film  ascolto, senza mai derogare ai rispettivi ruoli.
 documentario dedicato a Didier Eribon. Il film, che abbiamo

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