Page 14 - RITORNO A REIMS
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DIDIER ERIBON
                               commosso ai miei amici greci) alimentando in questo
                               modo, possiamo constatarlo giorno dopo giorno, l’ascesa                           RITORNO A REIMS: UN BRANO
                               dell’estrema destra. L’amicizia che lega Thomas e me è un                         DAL TESTO ORIGINALE
                               rapporto fatto di conversazioni e discussioni che
                               riprendiamo sempre, di riflessioni condivise, è anche un                          di Didier Eribon
                               lavoro comune, con cui ci piacerebbe contribuire allo
                               sviluppo – assieme ad altri che sono animati dallo stesso
                               desiderio – di un’Europa della cultura, della letteratura,
                               dell’arte, del pensiero, delle idee, delle emozioni e forse
                               anche dei sentimenti. Un’Europa della critica e della
                               solidarietà… Un’Europa aperta, inclusiva dell’altro, degli
                               altri. Di coloro che Elfriede Jelinek, per citare un’autrice
                               germanofona, ha chiamato I rifugiati coatti (nell’originale                       Al liceo, all’età di tredici o quattordici anni strinsi una
       Didier Eribon è un filosofo e  tedesco, Die Schutzbefohlenen, come nella versione                         forte amicizia con un ragazzo della mia classe, figlio di
       sociologo francese. È autore  francese, Les suppliants, il titolo del testo richiama la
       di numerosi testi, tra cui una  tragedia Le supplici di Eschilo, n.d.t.), di coloro che Patrick           un professore della neonata università di Reims. Non
       celebre biografia di Michel  Chamoiseau, per citare un autore francofono, ha definito i                   sarebbe un’esagerazione dire che ero innamorato di lui.
       Foucault (Flammarion 1989)                                                                                Lo amavo come si ama a questa età. Ma poiché
       che è stata tradotta in una  nostri Fratelli migranti.                                                    eravamo due ragazzi, mi era ovviamente impossibile
       ventina di lingue, oltre a                                                                                esprimergli i sentimenti che provavo nei suoi confronti (è
       Réflexions sur la question gay  Come rendere omaggio a Thomas ignorando la realtà del                     una delle difficoltà più traumatiche dell’attrazione
       (Fayard, 1999, trad. ital:  mondo? Quella che egli ci obbliga a vedere, che ci incita a                   omosessuale durante l’adolescenza – o in altri momenti
       Riflessioni sulla questione  cambiare. Queste realtà sono tipiche dell’Europa odierna.                    della vita, d’altronde: non si può esprimere ciò che si
       gay, Ariele, 2015), e a   L’Europa che non vogliamo è quella cui la nostra Europa,                        prova per qualcuno dello stesso sesso, e questo spiega
       Une morale du minoritaire.  quella che amiamo, la cultura europea alla cui costruzione                    la necessità di luoghi d’incontro dove è chiaro che le
       Variations sur un thème de  lavoriamo, deve opporsi. È un imperativo culturale, è un                      leggi dell’evidenza sono state ribaltate, non appena se
       Jean Genet (Fayard, 2001).  imperativo morale. Poi, per tornare a Brecht e a Beckett,                     ne conosce l’esistenza e si ha l’età per frequentarli). Ho
       Pubblicato nel 2009, Retour à  non dimentichiamo che Brecht ha scritto Dialoghi di                        scritto “impossibile esprimergli” questi sentimenti.
       Reims (trad. ital.: Ritorno a  profughi, quando era esule in Finlandia, nel 1940; possiamo                Certamente. Ma, prima di tutto, formularli in questi
       Reims, Bompiani, 2017) ha  immaginare che Beckett, grande esponente della                                 termini a me stesso.
       suscitato una notevole eco su  Resistenza nella Francia occupata, avesse in mente quel
       scala mondiale ed è stato  momento politico della sua biografia, e forse avesse in
       descritto in numerosi Paesi  mente l’orrore dei campi, quando scrisse Godot, e                            Ero ancora troppo giovane, e tutta la cultura era – lo è
       come uno dei libri più influenti  l’esperienza della disperazione e dell’angoscia, che                    ancora ampiamente – organizzata in modo tale che a
       degli ultimi dieci anni.                                                                                  questa età non si disponesse di riferimenti, d’immagini,
       È stato seguito da La société  attraverso quel testo riesce a far comprendere e provare.                  di discorsi per comprendere e dare un nome a questo
       comme verdict. Classes,  La scrittura, il teatro portano il peso del mondo.                               attaccamento affettivo così intenso, se non attraverso le
       identités, trajectoires (Fayard,                                                                          categorie dell’“amicizia”. Un giorno in cui il professore di
       2013), Principes d’une  Facciamo in ogni caso nostra la bella idea, il bell’ideale che                    musica chiese agli allievi di riconoscere un pezzo che
       pensée critique (Fayard,  Thomas Ostermeier sembra portare con sé ovunque,                                stava per mettere, rimasi stupefatto nel vedere questo
       2016) et Écrits sur la  qualunque sia il Paese dove si vedono i suoi spettacoli, e                        ragazzo alzare la mano dopo qualche istante e
       psychanalyse (Fayard, 2019).  che è leggibile nel bel sorriso che mai lo abbandona, voglio                annunciare trionfalmente: “Una notte sul Monte Calvo di
                               dire la fede indissolubile nella potenza dell’atto artistico,                     Musorgskij!” e io, che consideravo semplicemente
                               nella grandezza del teatro.                                                       ridicola questa lezione, insopportabile questo tipo di
                               Sono fiero di essere suo amico ed è con immenso piacere                           musica, che non mi facevo mai mancare un’occasione
                               che condivido con lui e con tutti voi questo istante di gioia e                   per ridacchiare, ma che più di ogni altra cosa volevo
                               felicità che ci unisce qui.                                                       piacergli, fui disarcionato da questa scoperta:
                                                                                                                 conosceva e apprezzava qualcosa che ai miei occhi
                               Parigi, 5 dicembre 2018                                                           poteva essere solo oggetto di ilarità e rifiuto; una cosa
                                                                                                                 che a casa chiamavamo la “gran musica” quando
                               (estratto dell’Elogio di Thomas Ostermeier pronunciato da Didier Eribon           capitavamo su una radio che la trasmetteva, e che ci
                               in occasione dell’assegnazione del Premio Kythera per la cultura)                 precipitavamo a spegnere dicendo: “Non siamo a
                                                                                                                 messa.”

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