Page 23 - NEL TEMPO DEGLI DEI - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00  11/03/19  10:11  Pagina 23



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                                     restare nudo? Effetto domino. Tutto calcolato.
                                     Atena lascia Ulisse addormentato e si precipita al palazzo
                                     del re dell’isola: la lunga notte della dea non è meno
                                     impegnativa di quella del suo protetto. Come Ariel, come
                                     Puck, non sta mai ferma: ha sempre qualcosa da fare
                                     magicamente. Ora ha bisogno di una nuova protagonista
                                     umana. Molto umana:

                                              Volò come un soffio di vento al letto della
                                              fanciulla, si fermò sul suo capo e le disse:
                                              «Nausicaa, perché ti fece così pigra tua madre?
                                              Giacciono abbandonate le vesti splendenti
                                              e per te sono vicine le nozze, in cui devi
                                              indossarne di belle tu stessa e offrirne a coloro
                                              che ti portano via. Andiamo a lavarle appena
                                              sorge l’aurora: verrò anch’io come aiuto,
                                              perché tu sia pronta al più presto. Non sarai
                                              una vergine ancora per molto».

                                     Al risveglio Nausicaa è più che turbata: la dea le ha messo
                                     nel cuore e nella pancia il desiderio di un uomo. Con il
                                     permesso di suo padre Alcinoo, re dei Feaci, va con le sue
                                     ancelle a lavare le vesti più belle. I lavatoi sono dove il fiume
                                     si getta in mare.
                                     Le fanciulle lavano, stendono le vesti sulla spiaggia di
                                     ghiaia del mare: aspettano che le vesti si asciughino.
                                     Fanno il bagno, mangiano, giocano a palla. Atena solleva
                                     la palla che finisce in mare.
                                     Gridano, le fanciulle.
                                     Finalmente Ulisse si sveglia.
                                     È nudo. Si copre come può e si fa avanti. Sporco, ferito,
                                     venti giorni in mare, gli ultimi dei quali di naufragio. Si
                                     spaventano le fanciulle, tutte fuorché lei perché «a lei Atena
                                     mise coraggio nell’animo e tolse dagli arti il terrore». Atena.
                                     Sempre Atena.
                                     Ma ora è tutto chiaro: nudo, bisognoso di vesti, lui.
                                     Mossa dal sogno e dall’attesa di uno sposo, lei.
                                     Si incontrano. Lui le legge nel pensiero: «Gli dèi ti
                                     concedano quanto nel tuo cuore desideri, un marito e una
                                     casa». Lei ferma le ancelle spaventate, ordina loro di
                                     lavarlo, sfamarlo e rivestirlo (per questo doveva arrivare
                                     nudo). Lui preferisce lavarsi da solo, mentre Atena ne cura
                                     le ferite, e lo rende più bello che mai, così che Nausicaa si
                                     innamori di lui: «pareva ignobile e brutto, ora rassomiglia
                                     agli dèi. Oh, se un uomo così potesse dirsi mio sposo, qui
                                     abitando e qui gli piacesse restare».


                                     PROSPERO
                                     Ulisse arriva a corte di Alcinoo, re dei Feaci. Viene accolto
                                     con tutti gli onori. Ciononostante, come suo solito, Ulisse


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