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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00 11/03/19 10:11 Pagina 23
DEI DESTINI E DEI RITORNI
restare nudo? Effetto domino. Tutto calcolato.
Atena lascia Ulisse addormentato e si precipita al palazzo
del re dell’isola: la lunga notte della dea non è meno
impegnativa di quella del suo protetto. Come Ariel, come
Puck, non sta mai ferma: ha sempre qualcosa da fare
magicamente. Ora ha bisogno di una nuova protagonista
umana. Molto umana:
Volò come un soffio di vento al letto della
fanciulla, si fermò sul suo capo e le disse:
«Nausicaa, perché ti fece così pigra tua madre?
Giacciono abbandonate le vesti splendenti
e per te sono vicine le nozze, in cui devi
indossarne di belle tu stessa e offrirne a coloro
che ti portano via. Andiamo a lavarle appena
sorge l’aurora: verrò anch’io come aiuto,
perché tu sia pronta al più presto. Non sarai
una vergine ancora per molto».
Al risveglio Nausicaa è più che turbata: la dea le ha messo
nel cuore e nella pancia il desiderio di un uomo. Con il
permesso di suo padre Alcinoo, re dei Feaci, va con le sue
ancelle a lavare le vesti più belle. I lavatoi sono dove il fiume
si getta in mare.
Le fanciulle lavano, stendono le vesti sulla spiaggia di
ghiaia del mare: aspettano che le vesti si asciughino.
Fanno il bagno, mangiano, giocano a palla. Atena solleva
la palla che finisce in mare.
Gridano, le fanciulle.
Finalmente Ulisse si sveglia.
È nudo. Si copre come può e si fa avanti. Sporco, ferito,
venti giorni in mare, gli ultimi dei quali di naufragio. Si
spaventano le fanciulle, tutte fuorché lei perché «a lei Atena
mise coraggio nell’animo e tolse dagli arti il terrore». Atena.
Sempre Atena.
Ma ora è tutto chiaro: nudo, bisognoso di vesti, lui.
Mossa dal sogno e dall’attesa di uno sposo, lei.
Si incontrano. Lui le legge nel pensiero: «Gli dèi ti
concedano quanto nel tuo cuore desideri, un marito e una
casa». Lei ferma le ancelle spaventate, ordina loro di
lavarlo, sfamarlo e rivestirlo (per questo doveva arrivare
nudo). Lui preferisce lavarsi da solo, mentre Atena ne cura
le ferite, e lo rende più bello che mai, così che Nausicaa si
innamori di lui: «pareva ignobile e brutto, ora rassomiglia
agli dèi. Oh, se un uomo così potesse dirsi mio sposo, qui
abitando e qui gli piacesse restare».
PROSPERO
Ulisse arriva a corte di Alcinoo, re dei Feaci. Viene accolto
con tutti gli onori. Ciononostante, come suo solito, Ulisse
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