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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00  11/03/19  10:11  Pagina 24



            FRANCESCO NICCOLINI
                                     non svelerà chi è. Dice solo: «io sono uno sventurato».
                                     Un uomo che cerca la sua casa, un uomo da troppo
                                     tempo sulla via del ritorno. Alcinoo capisce di avere di
                                     fronte un guerriero. Non ci mette molto a immaginare un
                                     matrimonio con sua figlia Nausicaa: «Sarei lieto se restassi
                                     a Scheria come mio genero». È l’ultima tentazione: la
                                     giovane donna si presenta, è bellissima. Lo guarda, gli
                                     rivolge la parola con una dichiarazione infiammata ma già
                                     intrisa di nostalgia: «Ti saluto, straniero, che tu possa
                                     ricordarti di me anche in patria». Lui ha deciso: «voglia così
                                     Zeus, che a casa io giunga e veda il dì del ritorno. Allora ti
                                     venererei come dea, sempre e ogni giorno: tu m’hai salvato
                                     la vita, o fanciulla.» È un addio. Rassegnato, Alcinoo dà
                                     ordine di preparare una nave per portarlo dove lui vuole.
                                     Ma finché la nave non sarà pronta, che l’ignoto ospite sia
                                     festeggiato nel migliore dei modi. Entra in scena
                                     Demodoco, il cantore divino, che molto la Musa amò.
                                     Entra accompagnato perché è cieco. Suona la cetra e
                                     racconta le gesta di Ulisse a Troia: Ulisse sente il racconto
                                     di sé e si commuove.
                                     Non pago, Ulisse gli chiederà di raccontare la storia del
                                     cavallo di legno. Demodoco inizia, il suo racconto è fedele
                                     e bello. Ulisse ricomincia a piangere, e questa volta è un
                                     pianto incontrollato. Alcinoo ferma Demodoco. E vuole
                                     sapere la vera identità del nobile guerriero che davanti a lui
                                     piange. Poi Alcinoo va ben oltre, e ci fa il regalo più grande:
                                     gli spiega il perché di tanto dolore

                                             Di’ perché piangi e nel tuo animo gemi
                                             quando odi la sorte dei Danai argivi e di Ilio.
                                             A volere quella sorte sono stati gli dèi: filarono
                                             la rovina per gli uomini, perché i posteri
                                             avessero il canto.
                                     Alcinoo vale Prospero: è un mago. Nell’uso delle parole, nel
                                     costruir navi veloci come il pensiero, un mago della
                                     conoscenza. E finalmente Ulisse si svela: racconta chi è e
                                     cosa gli è successo da quando è partito da Troia. Nessuno
                                     è bravo quanto lui a narrare: non è un aedo ispirato dalle
                                     Muse, ma un uomo che dà forma ai propri ricordi, che
                                     parla con l’autorità di chi è stato, ha vissuto e sta tornando
                                     a casa.


                                     LA STRAGE
                                     Ma quando, grazie alla nave notturna di Alcinoo, Ulisse
                                     mette finalmente piede a Itaca, lo attendono ancora cose
                                     atroci: un centinaio di principi hanno invaso il palazzo e
                                     vogliono Penelope in sposa. Molte ancelle si sono fatte
                                     puttane per questi giovani belli e arroganti.
                                     Ulisse ne farà strage: come un ex marine reduce dall’Iraq


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