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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00 11/03/19 10:11 Pagina 27
DEI DESTINI E DEI RITORNI
Ulisse ha impiegato trent’anni per riunire la famiglia e ora,
per salvarsi, deve smembrarla di nuovo.
Poi, un giorno, uno straniero, un giovane, sbarca a Itaca.
Cerca di Ulisse: respinto dalle guardie di palazzo, sbraita,
pretende di incontrare suo padre.
Le guardie non capiscono: pensano che sia Telemaco o
forse un pazzo. Ulisse decide di andargli incontro, pur
sapendo cosa rischia: è sempre stato curioso, o forse si è
accorto che quel pazzo non è Telemaco e non ha paura.
Si affrontano: Ulisse gli scaglia contro la sua lancia, ma
questa volta non c’è Atena a rendere infallibile il colpo, o
forse nemmeno Atena, oggi, può competere con il Fato.
Di contro, il giovane impugna la propria lancia, la cui punta
è l’aculeo avvelenato di una razza: colpisce in pieno Ulisse,
senza sapere che l’uomo che sta uccidendo è il padre che
sta cercando. Si chiama Telegono, è il figlio che Ulisse ha
avuto a sua insaputa dalla maga Circe: preso dal desiderio
di conoscere il padre che non ha mai incontrato, si è
messo in mare ed è arrivato a Itaca.
Tiresia a Ulisse aveva predetto anche questo, una dolce
morte sarebbe arrivata dal mare: come Telegono, come
l’aculeo della razza. Muore rapidamente, consumato dal
veleno, eppure è felice: rasserenato dal fatto di non essere
stato ucciso dall’amato Telemaco.
Distrutto dal dolore, Telegono porta Penelope, Telemaco e
il cadavere di Ulisse da Circe sua madre: lei rende
immortali Penelope e Telemaco, poi fa celebrare matrimoni
incrociati: lei e Telemaco, Penelope e Telegono. E tutti
vissero immortali, felici e contenti. Tranne lui, Ulisse.
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