Page 23 - L'OPERA DA TRE SOLDI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2015/2016
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PORTARE IN SCENA L’OPERA DA TRE SOLDI
giudicato, dove tutti sono chiamati a testimoniare ma
sono omertosi, nessuno si espone, ciascuno pensa solo a
salvaguardare i propri interessi. Jonathan Peachum dice:
la legge l’hanno inventata per organizzare lo sfruttamento
di coloro che non la capiscono, o che non possono
permettersi il lusso di rispettarla . Con grande amarezza,
Brecht ci parla di una legge scritta e fatta valere dal più
forte a danno del più debole. Per sottolineare il concetto,
ho scelto di concludere lo spettacolo con una quartina
che Brecht aveva scritto per la versione cinematografica
dell’Opera da tre soldi e che recita Chi vince fa la storia /
E chi perde tacerà . Mi pare inequivocabile.
Insomma Mackie Messer non è peggio dei
Peachum o di qualunque altro dei personaggi!
Mackie non fa nulla per nascondere quello che è. Invita a
non fingere, a non fare la morale, a non immolarsi per onestà:
quel che conta è il benessere, quel che tutti vogliono è
fare una bella, confortevole, comoda vita. La natura
umana è cinica e crudele, come cantano i Peachum nel
loro terzetto: Signori il mondo è misero, è cinico, è perfido
/ Ma certo l’uomo è misero, è cinico è perfido . Dell’essere
umano Brecht sottolinea la brutalità. Nei momenti in cui il
conflitto sociale si inasprisce, queste dinamiche ritornano.
Le immagini che vediamo tutti i giorni raccontano sofferenza
e disperazione. Quando si alzano muri, si è brutali:
quando, di fronte a popoli in movimento, che attraversano
mari e nazioni obbedendo a istinti primari, come la ricerca
del cibo, di un rifugio tranquillo, di sicurezza per sé e le
proprie famiglie, si reagisce erigendo barriere, trionfa la
brutalità. Insomma non ho avuto bisogno di procedere a
un’attualizzazione, perché questi personaggi, queste
dinamiche, riguardano la nostra vita quotidiana.

Che succede ai rapporti umani e all’amore?
La morale di Brecht è che il mondo è cinico e brutale. Il
sentimento è dipinto con amarezza, sarcasmo, ironia, è
messo alla berlina… Brecht ne parla come di qualcosa
che esiste ma non ci riguarda. Tra i personaggi femminili,
penso a Lucy, Jenny, Polly, alla signora Peachum, l’unica
a compiere un percorso è Polly, che inizialmente è
immersa in un sogno romantico, ma dopo appena tre
giorni si confessa pentita di non aver seguito il consiglio
del padre: impostare tutto su basi commerciali, non
sentimentali. Del resto, il mondo è cinico…

La scenografia di Paolo Fantin, i costumi di Carla
Teti, le luci di Alessandro Carletti, giocano sui
concetti del dentro e del fuori: fuori e dentro la
gabbia, dentro e fuori dai personaggi, rivelando il
gioco e le leggi del teatro.
Volevo che lo spettacolo avesse un’impostazione semplice
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