Page 47 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI: STORIA DI UN AMORE
                               indimenticabile Brighella per tanti anni). Il pubblico
                               continua ad applaudire Arlecchino-Soleri, lo dobbiamo
                               dire. Ancora fremente di vita, malgrado i suoi moltissimi
                               anni, salta e balla come un ventenne. Pare niente sia
                               cambiato sul palcoscenico. Ancora qualche capitolo di
                               questa interminabile storia. Fu veramente Arlecchino
                               servitore di due padroni l’ultimo spettacolo della
                               commedia dell’arte, che ci è pervenuto grazie ad un
       Bozzetto di Gianni Ratto
       per la prima edizione di Arlecchino,  sapere antico di fare il teatro, dove il lazzo e lo sberleffo e
       nel 1947.               la burla di improbabili amori giocano lì, su quel
                               palcoscenico, le loro ultime carte? Non so. Voglio dire,
                               però, che di questa grande avventura mi rimane, in fondo
                               al cuore, una specie di risentimento, o meglio di sottile
                               dolore.

                               Arlecchino servitore di due padroni: prima edizione
                               In realtà, non fui io l’unico scenografo di questo famoso
                               spettacolo. Esisteva quella prima edizione che io vidi da
                               ragazzo e che oggi, malevolmente, uso definire
                               “Arlecchino del trapasso”. Certamente nobile edizione di
                               Gianni Ratto e Ebe Colciaghi, nella quale secondo me il
                               Maestro voleva “trapassare” l’Arlecchino all’interno di un
                               teatro più nuovo, più ricco di regia e di ragionati intenti. In
                               realtà, e qui lo dico, sono convinto che la scenografia di
                               Arlecchino servitore di due padroni fu il mio spettacolo, fu
                               il mio Arlecchino, mio e di nessun altro.































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