Page 33 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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GOLDONI E IL TEATRO
       La polemica Gozzi-Goldoni  ricchezza del suo cosmo: uomini, giovani, vecchi, di cui
       Alla fine degli anni Cinquanta del  alcuni non tanto importanti, né sconvolgenti. Tutti insieme
       ‘700 divampa sui palcoscenici
       veneziani la polemica tra Carlo  però, costituiscono una specie di cosmo meraviglioso
       Gozzi e Carlo Goldoni.   della vita umana, con i suoi difetti, le sue cose belle, le
       Due modi di leggere non solo   tenerezze, le asprezze, le incapacità di capire, le capacità
       il teatro, ma anche la vita e la  di capire, di amare, di non amare. Insomma, questo
       politica veneziana si fronteggiano:
       al realismo goldoniano, aperto al  mondo variegato e diverso è “il mondo”. Naturalmente è
       nuovo e al progresso, si oppone il  il suo mondo, quello che ha vissuto, ha visto, e che non
       fermo tradizionalismo di Gozzi.  può essere racchiuso in una sola persona. In questo
       Più che i numerosi scritti polemici,  senso, nulla è più lontano da Molière di quanto non lo sia
       la risposta più compiuta al
       nemico Goldoni sono le dieci  Goldoni. Molière è stato un genio che ha saputo darci
       Fiabe teatrali (fra cui, L’amore  alcuni caratteri fondamentali, immortali figure
       delle tre melarance, Il corvo,  dell’avventura umana. Intorno a questi, altri personaggi
       Turandot). Rappresentate con  che agiscono e che hanno qualcosa da dire. Ma in fondo
       enorme successo tra il 1761 e il  l’avaro è l’avaro, come il misantropo è il misantropo e il
       1765, esse si rifanno alla
       commedia dell’arte e alle fiabe  malato immaginario non è altri che se stesso: poi
       popolari, ma sono al contempo –  vengono tutti gli altri. In Goldoni questo protagonista
       e malgrado le stesse idee  drammatico, tragico, comico, tragicomico, intorno al
       reazionarie di Gozzi – ricche di  quale ruota un piccolo mondo, non esiste: c’è il mondo
       nuovi fermenti, segno
       dell’avvicinarsi della nuova  di tanti altri e in più il suo. Il teatro, per Goldoni, è un
       temperie irrazionalistica.   mezzo d’arte scelto per vocazione e vissuto
                               implacabilmente come missione: la missione di
                               comunicare con il mondo attraverso il teatro e i suoi
                               interpreti. Così Goldoni considera il suo destino di autore
                               di teatro come quello di chi parla del mondo soltanto con
                               il teatro e vive il teatro soltanto come parabola o parafrasi
                               del mondo. Goldoni fu un autore di teatro, un letterato,
                               uno che scriveva per il teatro e nel medesimo tempo
                               faceva teatro. Le due cose andavano insieme. Nel mio
                               adattamento dei Mémoires è presente una scena in cui la
                               prima attrice chiede a Goldoni, «Ma chi te l’ha fatto fare
                               di scrivere sedici commedie nuove in un anno?».
                               Il racconto che Goldoni fa, e che risponde certamente
                               alla realtà, spiega l’episodio. La compagnia che lui
                               dirigeva recitava tutte le sere. Si andava in scena a
                               Carnevale, poi c’erano le feste di Natale con la
                               sospensione delle rappresentazioni, e quindi si
                               ricominciava dal 15 gennaio fino alla fine del Carnevale
                               successivo. In ogni stagione si recitavano sempre
                               quattro, cinque commedie, tra nuove e vecchie. L’ultima
                               commedia del 1749-50, L’erede fortunata, andò molto
                               male. All’epoca, la gente fischiava a teatro e il pubblico
                               era molto reattivo. In quell’occasione era giunta la notizia
                               che Darbes (celebre attore italiano, 1710-1778, ndr),
                               un suo compagno, grande Pantalone e amico intimo, se
                               ne andava in Polonia. La partenza di questo Pantalone
                               molto amato a Venezia e il fiasco della commedia
                               portarono improvvisamente la compagnia di Medebach
                               alla rovina: il teatro sarebbe stato vuoto per la stagione di

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