Page 31 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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GOLDONI E IL TEATRO
                               Il teatro, nel mondo della cultura italiana, non ha mai
                               trovato il posto che gli spetterebbe e, diciamolo pure,
                               nonostante le eccezioni, resta ancor vera l’osservazione
                               che proprio Goldoni fece tre secoli fa: ragazzo, entrando
                               in una biblioteca, si accorse che troppi titoli di opere
                               teatrali erano di autori stranieri. Dice Goldoni: «Si trovano
                               raccolte del teatro francese, del teatro spagnolo, del
                               teatro inglese, non si trovano raccolte del teatro italiano».
                               Sulla precarietà del teatro italiano, sulla fondamentale
                               incapacità di far diventare teatro la letteratura teatrale,
                               Goldoni aveva una posizione di una chiarezza esemplare.
                               Nella sua apparente semplicità, essa sottende tutta la sua
                               opera, che a torto – e questa è forse una delle mancanze
                               più gravi della critica italiana – viene considerata quasi
                               sempre come un’opera di scrittura: in realtà è una
                               complessa operazione totalizzante sulla teatralità del suo
       La casa natale di Carlo Goldoni,  tempo e non solo. Investe le problematiche del teatro e
       al 2794 di San Tomà.
                               dei suoi artifici, visti come un insieme di atti, parole,
                               pratiche, che corrono tutte verso la rappresentazione,
                               verso il teatro che si avvera sera per sera sui palcoscenici
                               del mondo. Goldoni ha vissuto tutta la sua vita in queste
                               dimensioni, considerando il teatro come evento
                               necessario, accettandolo nella sua verità e nella sua
                               estrema, folgorante incertezza, riconoscendolo come
                               unico strumento labile ed altissimo per comunicare
                               qualcosa della vita: teatro come parabola, teatro come
                               parafrasi, come simbolo dell’umano e del destino
                               dell’uomo, e dell’umano svolgersi. Ho scritto in questi
                               ultimi tempi un testo drammatico tratto dai Mémoires,
                               che spero, se le circostanze lo permetteranno, di
                               mostrare al pubblico. È una specie di racconto, un
                               racconto molto vero e molto inventato, dove non si sa
                               mai se le cose siano andate proprio così come io le ho
                               pensate, se siano storicamente e biograficamente esatte
                               o si tratti semplicemente delle parafrasi, oppure dei
                               pensieri. (...) In questo lavoro racconto la vita di Goldoni
                               ed il suo svolgersi. Il tono che ho pensato è un tono
                               estremamente commovente, perché la vita di
                               quest’uomo mi ha commosso non appena sono riuscito
                               a superare l’immagine retorica che la scuola mi aveva
                               dato. Di Carlo Goldoni, nato nel febbraio del 1707 da una
                               famiglia borghese, abbiamo notizie apparentemente quasi
                               solo attraverso i suoi Mémoires. Le sue lettere, alcune
                               vere e proprie prefazioni alle commedie, certamente
                               contribuiscono a completare l’immagine di Goldoni che,
                               nonostante tutto, rimane un uomo molto segreto, pieno
                               di pudori: lascia intorno a sé zone di mistero, che il lettore
                               o colui che cerca di capire chi sia, deve un po’ decifrare
                               e un po’ inventare sulle tracce lasciate. In realtà Goldoni

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