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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00 11/03/19 10:11 Pagina 14
GABRIELE VACIS
tra conoscere e comprendere. È un Ulisse che,
finalmente, prova ad ascoltare sua moglie, suo figlio,
che, finalmente prova a comprendere persino gli dèi
capricciosi che si sono giocati il suo destino. Per
questo, in scena, Marco non è solo. Sartre diceva che
«l’inferno sono gli altri». Questo anziano Ulisse ha
bisogno di comprendere quell’inferno che sono gli altri.
Un ragazzino supponente e capriccioso che si rivelerà
altro dal pastorello che vuole farci credere, una Atena
dark a cui la comprensione è completamente estranea,
Telemaco, che come ogni figlio ti costringe a fare i conti
con l’altro da te, e poi le donne, da Circe a Calipso, dee
innamorate e crudeli, a Nausicaa, l’unica che avrebbe
potuto prendersi cura di Ulisse, proprio perché umana e
non divina, e, naturalmente, Penelope che, proprio
perché lo ama, non è disposta a fargli sconti. E, a
dirigere tutto il gioco, Femio, l’aedo, perché, come si sa,
«gli dèi tessono sventure perché gli uomini abbiano
qualcosa da raccontare».
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