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NEL TEMPO DEGLI DEI 2.qxp_00 11/03/19 10:11 Pagina 11
CELEBRI STORIE MAI ACCADUTE
DI UOMINI E DÈI
di Gabriele Vacis
Le nozze di Cadmo e Armonia, il libro di Roberto
Calasso, parte con una citazione di Sallustio: «queste
storie non avvennero mai, ma sono sempre». Quel
bellissimo libro raccontava il rapporto tra gli dèi e gli
uomini. Gli dèi, nella Grecia classica, erano personaggi
della vita quotidiana. Con tutti i pregi e i difetti degli
umani. Intervenivano direttamente e concretamente a
segnare il destino degli uomini. Non è facile, per noi
moderni, comprendere questa consuetudine con le
divinità. Quando lavoro con Marco Paolini, ci capita
spesso di chiedere aiuto a uno dei più grandi scrittori
italiani del novecento: Luigi Meneghello. E lui ci aiuta
sempre. In Libera nos a Malo scrive: «Qui in paese
quando ero bambino c’era un Dio che abitava in chiesa,
negli spazi immensi sopra l’altar maggiore dove si
vedeva infatti sospeso in alto un suo fiero ritratto tra i
raggi del legno dorato. Era vecchio ma molto in
gamba…». Il Dio di Meneghello “abitava”, come
qualunque uomo, donna, bambino. Come il Gesù di
Don Camillo. Anche lui abita in chiesa ed anche con lui
si possono intrecciare conversazioni, come si fa con il
barbiere, nei paesi, con la panettiera, a lui si possono
chiedere consigli come si chiedono alla maestra, al
dottore, al prete. All’inizio di Libera nos a Malo
Meneghello lo dice esplicitamente. Nell’incipit racconta il
ritorno al paese d’origine. C’è un temporale, nei tuoni e
nei lampi lo scrittore riconosce, sopra i tetti della casa
natale, «la posizione del solito Dio che faceva i temporali
quando noi eravamo bambini, un personaggio del paese
anche lui». In questa concezione “popolare” degli dèi
come personaggi del paese, sembra che il banchetto
del distacco raccontato da Calasso non sia mai
avvenuto. Agli dèi, oltre che chiedere consigli,
domandare favori, si possono fare e ricevere doni, si
possono rimproverare azioni, li si può incolpare di
errori… E loro rispondono a seconda del loro carattere e
dei loro umori, sono saggi o capricciosi, non hanno
bisogno di motivi razionali: proprio come noi umani.
Sono vicini, non sono onnipotenti, anche loro hanno
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