Page 15 - PICCOLO RIVISTA STAGIONE 2017-2018
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            Piccolo Teatro Strehler
            dal 13 al 29 marzo 2018

            Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo evento
            del teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi,
            di cui fu protagonista nel 1996 quando debuttò al
            Teatro Donizetti di Bergamo. Una ripresa del lavoro    Medea
            del grande regista scomparso nel 2015, riportato
            sulle scene da uno degli artisti che ha lavorato con lui  di Euripide
            più a lungo e in maggiore vicinanza.                    traduzione Umberto Albini
            «Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi –      regia Luca Ronconi ripresa da Daniele Salvo
                                                                    scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte
            è il prototipo dell’eroina combattuta tra il rancore per  luci Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni
            il proprio uomo e l’amore per i figli, mentre le analisi  costumi Jacques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca
                                                                    con Franco Branciaroli, Antonio Zanoletti, Alfonso Veneroso, Tommaso
            sociologiche tendono a trasformare la principessa       Cardarelli, Livio Remuzzi, Elena Polic Greco, Elisabetta Scarano, Serena
            della Colchide in una sorta di precorritrice            Mattace Raso, Arianna di Stefano, Francesca Maria, Odette Piscitelli,
                                                                    Alessandra Salamida, Raffaele Bisegna e Matteo Bisegna
            del movimento femminista. Atene si prepara infatti      produzione Centro Teatrale Bresciano – Teatro de Gli Incamminati –
            a diventare teatro per la devastante passione           Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
            di Medea, una volta che quest’ultima abbia portato
            a termine a Corinto il proprio disegno di vendetta».
            La protagonista tende dunque a presentarsi non
            tanto come una donna lacerata dall’amore o come
            una femminista ante litteram, quanto piuttosto come
            una «“minaccia”, e per di più come una “minaccia”
            che incombe imminente sul pubblico».
            «Io non interpreto una donna – spiega Branciaroli –
            sono nei panni di un uomo che recita una parte
            femminile, è molto diverso. Medea è un mito:
            rappresenta la ferocia della forza distruttrice.
            Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo
            la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che
            si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli:                                                             marzo
            “Medea dallo sguardo di toro”, come viene definita
            all’inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere
            sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per
            commettere una serie mostruosa di delitti: non è un
            caso che la prima a cadere sia una donna, la regina,
            la nuova sposa di Giasone».

            Franco Branciaroli riallestisce uno
            spettacolo evento del teatro italiano:
            la Medea di Luca Ronconi, di cui fu
            protagonista nel 1996.




            Spettacolo inserito
            nel Premio Giornalistico
            Nazionale di Critica Teatrale
            under 36 promosso
            dal Network Lettera 22
            www.premiolettera22.it


























                                     © Umberto Favretto

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