Page 10 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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PAOLO BOSISIO
       Arlequin soupirant (probabilmente  La funzione drammaturgica dei servi risulta così centrale
       l’attore Evaristo Gherardi).
       Particolare di una stampa tedesca  che, per buona parte del Cinquecento, la commedia
       della fine del XVII secolo,  dell’arte è spesso indicata proprio come “commedia degli
       da un dipinto di C. Gillot.
                               zanni”: dalla loro sinergia e dalla dinamica dei rapporti
                               che li legano ai loro padroni in scena, infatti, dipendono lo
                               sviluppo dell’intreccio e la girandola degli equivoci sui
                               quali spesso si fondano i canovacci.
                               Il tipo del secondo zanni diviene, così, la maschera per
                               eccellenza, pur nelle numerose varianti legate al talento e
                               alle speciali modalità drammaturgiche e interpretative
                               poste in essere dagli attori che, per entro a un lungo
                               corso di anni e a una complessa galassia di truppe
                               comiche, ebbero a indossarla in Italia e in una vastissima
                               area geografica, estesa dalla Russia al Portogallo, che i
                               comici dell’arte batterono nel corso di interminabili e
                               fortunate tournées, specialmente nel corso del
                               diciassettesimo secolo e della prima parte di quello
                               seguente. Tale varietà si riflette innanzitutto nei nomi, con
                               i quali gli interpreti scelgono di identificare il ruolo che
                               ricoprono: fra quelli più frequentemente adottati, se non
                               proprio fra i più antichi, si pone certamente il nome di
                               Arlecchino, la cui radice etimologica rimanderebbe –
                               secondo gli studi critici più accreditati – al folclore
                               medievale di area francese, rievocando la figura dei
                               diavoli buffoni, detti Herlequis o Hellequins, che
                               emergono dall’inferno per inseguire le figure dei dannati
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                               durante le notti di “cacce selvagge” . Per il secondo zanni
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                               Traccagnino, oltre a una serie di denominazioni più rare,
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                               fra le quali Pasquino, Tabarrino, Tortellino, Trivellino .
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                               (vocali e gestuali), dovute alla personalità e al talento dei
                               differenti interpreti, il ruolo scenico di Arlecchino presenta
                               una serie di tratti caratterizzanti costanti e ben
                               riconoscibili, anche per una vistosa diversità rispetto a
                               quelli di altre maschere affini. Volendo alludere nella
                               finzione teatrale all’abbigliamento del servo villano, che
                                scendendo in città dalle valli, appariva sporco e
                               stracciato al confronto con l’eleganza e la pulizia dei
                               cittadini, il costume di Arlecchino era in origine costituito
                               da cenci rattoppati, ossia letteralmente cosparsi di
                               “toppe” poste a riparazione di buchi, strappi e punti lisi
                               da un troppo prolungato uso. All’interno di un più vasto
                               fenomeno di stilizzazione progressiva che, nel corso degli
                               anni allontana progressivamente gli spettacoli della
                               commedia dell’arte dall’originaria imitazione della realtà
                               per confinarli all’interno di un gioco sempre più sofisticato
                               e raffinato, la varietà delle toppe caratteristiche del
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