Page 9 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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DALLA COMMEDIA DELL’ARTE
ALLA REGIA DI STREHLER
di Paolo Bosisio
Fra le maschere dell’Arte, quella del cosiddetto “secondo
zanni”, ossia del servo sciocco e maldestro, è uno fra i
ruoli fissi presenti fin dalle origini cinquecentesche
dell’antica forma di teatro.
Mario Apollonio avverte come già nella prima metà del
secolo sedicesimo in ambiente veneziano si definisse la
forma drammaturgica di un dialogo comico tra la figura
del padrone e quella del servo, agite da attori-giullari
professionisti:
[…] il padrone è il Magnifico, titolo che spettava ai
patrizi, ma di cui dovevano gloriarsi soprattutto i
mercanti in vena di dignità nobilesca […]; e qualche
volta si chiama Pantalone, nome venezianissimo […]; il
servo è disceso dalle più remote valli del dominio della
Serenissima, bergamasche, bresciane, valtellinesi,
dove la corporazione dei facchini faceva le sue leve: è
miserabile, rozzo, straniero: […] e poiché al servo si dà
un nome generico, ecco che gli si appiccica il
diminutivo più diffuso: quello che, nell’uso volgare,
riduceva a nulla, anzi a un suono grottesco il nome più
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solenne della Cristianità: Giovanni, Gianni, Zan .
Con la diffusione delle compagnie professionistiche e
l’affermazione di un loro modello abbastanza costante di
struttura professionale e societaria, la figura del servo,
spesso raddoppiata nella coppia formata da un primo
zanni, astuto e scaltro, e da un secondo zanni, sciocco e
credulone, entra nel novero dei ruoli fissi.
Il secondo zanni sviluppa una speciale attrattiva sul
Harlequin, Raccolta Fossard,
incisione del XVII secolo pubblico sempre pronto a ridere delle gags comiche e
(Museo Nazionale di Stoccolma). dei lazzi acrobatici di cui esso è in genere protagonista.
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