Page 11 - LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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CONVERSAZIONE CON DECLAN DONNELLAN                    VENDETTA, CASTIGO E NOSTALGIA
 Andrea Mantegna (1431-1506):  gli hanno fatto del male, Vindice è trascinato in un  Tiziano (1488-1576): Venere
 Famiglia e corte di Ludovico III  terribile vortice di eventi che mette in crisi la sua stessa  d’Urbino, 1538. Firenze, Galleria
 Gonzaga. Mantova, Palazzo  identità.  degli Uffizi. © 2018. Foto Scala,
 Ducale (Camera degli Sposi).   Firenze.
 © 2018 Foto Scala, Firenze -
 su concessione Ministero Beni e
 Attività Culturali.  Perché rappresentare questo testo al Piccolo?
 Ho avuto un rapporto molto stretto con il Piccolo per
 quasi trent’anni. Incontrai Strehler in varie occasioni, ma
 non ebbi mai l’opportunità di lavorare con attori italiani.
 Poi, una decina d’anni fa circa, tenni una serie di
 workshop alla Biennale di Venezia e incontrai un gruppo
 di attori italiani con cui amai molto lavorare e con cui mi
 sarebbe piaciuto allestire uno spettacolo. Da tempo
 Sergio Escobar, e con lui Luca Ronconi, mi chiedevano
 di venire al Piccolo, ma solo recentemente ho sentito
 che era il momento giusto. Così, lavorando con Nick
 Ormerod, abbiamo cominciato a pensare a quale testo
 scegliere e abbiamo optato per La tragedia del  Come hai aggirato le differenze linguistiche?
 vendicatore. Middleton racconta storie che sembrano  Ogni attore è diverso dall’altro più di quanto non lo sia
 molto moderne. Gli spettatori rintracceranno similitudini  una lingua dall’altra. Il problema non sono le lingue
 con la situazione politica attuale? Suppongo di sì. E  diverse. Il problema è che dobbiamo venire a patti con
 questo vale per ogni Paese in cui questo spettacolo  ogni lingua. Quado ho lavorato al Bolshoi a Mosca, per
 dovesse essere rappresentato. Ma se dobbiamo credere  esempio, le persone mi domandavano se non stessi
 ai libri di storia, non sembra proprio che le cose siano  perdendo parole, frasi, concetti… Rispondevo che non
 cambiate molto, rispetto al passato.   solo non mi sfuggivano le parole, ma che al contrario
 È la natura umana che ci fa sempre comportare nello  ero felice di potermi prendere una vacanza dalle parole.
 stesso modo. La tragedia del vendicatore parla di  Le amo, ma le trovo al tempo stesso estremamente
 consumismo? Sì. Le persone diranno forse “l’hai scelta  pericolose, e ho con loro un rapporto di odio-amore.
 perché sei a Milano”. Ma il consumismo non ha  Le parole non funzionano, come sa bene ogni grande
 intaccato l’animo umano dai tempi più remoti?  scrittore: sono semplicemente il mezzo per incominciare
 Addirittura la guerra di Troia fu combattuta per problemi  un viaggio. Il problema non è in che lingua farai quel
 di fornitura di beni di lusso. Da regista teatrale, uno dei  viaggio… il problema è il linguaggio. Il teatro, come
 miei obiettivi è provare a costruire un ponte tra un testo  qualunque forma d’arte, inizia nel punto preciso in cui il
 e il pubblico. Ma un ponte conduce sempre in due  linguaggio deve arrestarsi. Dopo un po’ le parole si
 direzioni.
                               rivelano di scarsa utilità. L’arte si spinge ben oltre nel
                               farci stare insieme.
 Come hai lavorato con gli attori?
 Spero in un’atmosfera di disponibilità e  Esistono uno spazio scenico e uno spazio interiore
 apertura mentale. Le prove sono  nel tuo teatro?
 fondamentali e io non sono mai stato  Noi esistiamo nello spazio – oggi, ieri e domani sono
 legato a un metodo specifico.   nello spazio, ogni cosa esiste in uno spazio, nel quale
 Le situazioni mutano quotidianamente,  sperimento la mia immaginazione. È un processo.
 è un flusso difficile da descrivere e  Lo spazio, per me, è l’universo nel quale siamo
 ancora di più da mettere per iscritto: è  condannati a vivere, e quando immaginiamo e
 come la vita, una corrente inarrestabile  inventiamo universi differenti l’uno dall’altro, questo non
 di cui non possiamo parlare quando ci  significa che siamo condannati alla solitudine assoluta.
 siamo in mezzo. È un processo, non  Possiamo ancora incontrarci, in qualche modo, per
 una condizione. Non possiamo  quanto i mondi delle nostre immaginazioni non siano
 descriverlo più di quanto non si possa  affatto gli stessi. È questo a interessarmi,
 descrivere un essere umano.
                               l’atteggiamento di un attore verso lo spazio.
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