Page 9 - LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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VENDETTA, CASTIGO E NOSTALGIA
                               Conversazione con Declan Donnellan











                               Cos’è il teatro per Declan Donnellan?
                               La domanda mi costringe a rispondere attraverso il
                               linguaggio che è, di per sé, il problema. Teatro è
                               qualcosa che non può essere spiegato a parole, cosa
                               che si verifica anche per qualsiasi forma d’arte. Come
                               disse Wittgenstein, un’opera d’arte non veicola nulla al
                               di fuori di se stessa. Pertanto, finiamo per parlare,
                               nasconderci e rifugiarci nel contesto principalmente
                               politico, sociale ed economico di un testo o di una
                               commedia. In realtà, teatro è ciò di cui abbiamo
                               bisogno, qualcosa che è sempre esistito e non potrà
                               mai essere distrutto, perché si manifesta ogni volta che
                               una persona racconta una storia a un’altra, poi a un’altra
                               e a un’altra ancora, e così via…


                               Perché hai scelto Thomas Middleton e La tragedia
                               del vendicatore?
                               Mi interessa molto il lavoro di un novero di drammaturghi
                               inglesi del periodo shakespeariano, ai primi del XVII
                               secolo, tra il 1605 e il 1610. Si tratta di commedie del
 © foto Masiar Pasquali        letteratura molto popolare, che sconfinava nell’horror e
                               terrore, di thriller dai risvolti grotteschi. Era una forma di
                               nello splatter. Scrittori sofisticati come Shakespeare e
                               Thomas Middleton ne impiegarono alcuni elementi e
                               adottarono tematiche simili. Tra queste, il bisogno di
                               vendetta e di punizione, sentimenti tuttora potentissimi
                               per tutti noi. È l’altro lato della nostalgia, dell’incapacità
                               di lasciarsi alle spalle situazioni, tragedie ed eventi che ci
                               sopraffanno. È un sentimento comune che prescinde dal
                               contesto geografico o sociale, ma è centrale per la
                               natura umana, a scuola, in famiglia, in politica. Jeremy
                               Bentham, nel XVIII secolo, disse: ogni punizione è un
                               misfatto. Che ci piaccia o no, tutti noi, talvolta,
                               desideriamo punire qualcun altro, fargliela pagare. Ma
                               volendo punire un altro, solitamente finiamo per
                               danneggiare noi stessi, perché è impossibile castigare
       Declan Donnellan        un altro essere umano senza, in qualche modo,
       e Nick Ormerod.         distruggere se stessi. Perciò, vendicandosi di coloro che

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