Page 35 - STAGIONE 2018/2019 - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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Piccolo Teatro Grassi
dal 29 novembre al 22 dicembre 2018
Elvira (Elvire Jouvet 40)
di Brigitte Jaques Dopo il tutto esaurito in via Rovello nell’autunno 2016 e
© Gallimard una tournée italiana e internazionale salutata da un
da Molière e la commedia successo straordinario – la prima tappa è stata a Parigi,
classica di Louis Jouvet al Théâtre de l’Athénée, intitolato a Louis Jouvet – torna a
traduzione Milano al Teatro Grassi Elvira, lo spettacolo che Toni
Giuseppe Montesano
regia Toni Servillo Servillo ha tratto dalle sette lezioni che il grande attore
francese tenne al Conservatoire National d’Art dramatique
costumi di Parigi, nei mesi dell’occupazione nazista.
Ortensia De Francesco Sul palcoscenico di un teatro chiuso, maestro e allievi
luci Pasquale Mari lavorano appassionatamente su un classico del teatro,
suono Daghi Rondanini il Don Giovanni di Molière. Vanno in cerca del sentimento
aiuto regia
Costanza Boccardi del personaggio, ci accompagnano alla scoperta del
mondo misterioso della recitazione e delle prove, fino
con Toni Servillo, all’istante in cui l’attore comprende di essere arrivato
Petra Valentini, Francesco al cuore del suo personaggio, di averlo compreso e di
Marino, Davide Cirri poterlo restituire con autenticità.
Oggetto dell’esercitazione è la seconda scena di Elvira,
coproduzione
Piccolo Teatro di Milano – il momento in cui l’infelice innamorata del grande seduttore
Teatro d’Europa, giunge in scena e lo implora di pentirsi, perché solo così
Teatri Uniti avrà salva l’anima.
Toni Servillo e Petra Valentini, nei ruoli di Jouvet e di
1h e 20’ senza intervallo
Claudia – l’allieva di maggiore talento che fu costretta ad
Intero platea € 40 abbandonare le scene
Intero balconata € 32 In una sala prove, perché ebrea – danno
maestro e allieva vanno prova di cosa significhi
in cerca del sentimento praticare il mestiere
dell’attore ossia provare
del personaggio, mentre «una passione divorante
fuori risuonano gli echi – spiega Servillo – che è
sinistri della guerra. quella di togliere il “sé”
per mettersi totalmente
a disposizione dell’avventura teatrale. La poesia di questo
grande uomo consiste nel sottolineare l’eterno motivo
legato al teatro: il luogo in cui ci si perde per ritrovarsi».
L’avventura della creazione teatrale, nel contesto tragico
di un paese in guerra, si trasforma in un messaggio di
speranza e in una forma di vitale resistenza dell’umanità
di fronte all’orrore incombente.
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