Page 9 - RAGAZZO ULTIMO BANCO - PICCOLO 2018-2019
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CONVERSAZIONE CON JACOPO GASSMANN
e Il ragazzo dell’ultimo banco. Ma se nel film la figura di
Terence Stamp, il giovane sacro, fende, attraversa la
famiglia borghese modificandone profondamente i
destini, qui lo sguardo è più cinico. Claudio prova a
scardinare una famiglia che alla fine lo espelle, lo rigetta,
lo respinge e si ricompatta. Nel bene e nel male.
È evidente nell’incontro tra Claudio ed Ester, dopo che la
passione si è consumata. In quel bacio “materno” tra la
donna matura e il ragazzo, l’apparente dolcezza di quel
distacco finisce per ricacciare Claudio nella sua feroce
solitudine. È un altro elemento che mi sembra avvicinare
il testo ai tempi in cui viviamo, alla chiusura verso l’altro,
il diverso. Così come, nel finale, il fallimento
professionale di Rafa padre, se da un lato ha un che di
struggente, dall’altro è la manifestazione di una rabbia
non codificata e non gestita, che sale dalla pancia.
È quella stessa violenza che si respira oggi nell’aria, e
che spesso conduce a scelte politiche discutibili,
compiute d’istinto, sull’onda dell’emotività, senza tenere
conto della complessità dei tempi in cui viviamo.
Anche se è stato respinto dagli Artola, Claudio
non ti sembra tuttavia aver trovato, attraverso la
scrittura e la lettura, un’opportunità di riscatto
sociale?
Con una precisazione: il testo specifica che, dal punto di
vista della trasmissione del sapere, il puro nozionismo
non serve ed è controproducente. Germán che dà allo
studente una serie di romanzi da leggere rischia di
incappare in un errore frequente, quando si educano gli
adolescenti: travolgere un giovane con il proprio sapere
ma senza trasmettergli amore. La chiave è tutta lì, in un
amore che sia veramente apertura e accoglienza
dell’altro nella sua totale alterità da noi. Germán non sa
fare questo scatto, o forse lo fa solo parzialmente,
accecato dal suo narcisismo, dalle lusinghe stesse del
ragazzo. Germán è l’uomo che preferisce i libri agli
esseri umani. Chiuso in una turris eburnea, sente i
personaggi letterari più vicini a sé delle persone che gli
stanno accanto. Nella partita a scacchi che è il suo
rapporto con Claudio, non si accorge che la sua regina,
la moglie Juana, è in pericolo.
Il ragazzo dell’ultimo banco è sì un testo
drammatico, ma è anche scritto con una buona
dose di ironia...
Ha il sapore di certe nostre commedie all’italiana,
sceneggiate alla perfezione. A tratti mi fa pensare a
Flaiano, per quell’ironia consapevole del grottesco della
vita. È così nel rapporto tra Germán e Juana, ad
esempio, nei loro dialoghi al vetriolo. Per non parlare dei
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