Page 14 - IN CERCA D'AUTORE - STUDIO SUI SEI PERSONAGGI DI LUIGI PIRANDELLO - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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LUCA RONCONI
di impersonare figure che stentano ad esprimersi.
Dicevo loro: «Quando uscite da quella porta, immaginate
di uscire da un’astronave, che è la testa dell’autore,
di essere il primo uomo che mette piede sulla luna.
Iniziate a recitare piano piano, perché la vostra storia
non è quello che voi avete deciso di recitare, ma è quello
che sta uscendo dalle vostre bocche».
Non sono i sei personaggi a entrare in scena, ma sono
figure che progressivamente diventano il Padre, la Madre
e via dicendo. Ad esempio: la prima azione che la
Figliastra compie è sdraiarsi davanti al Capocomico.
È scenicamente suggestiva, ma all’origine l’attrice si
poneva in quell’attitudine perché non sapeva dove
andare… Nessuno lo sapeva, tutti ignoravano se
muoversi a destra, o a sinistra...
È ovvio che, quando lo spettacolo è in scena, nel corso
delle repliche, tutti recitano sapendo alla perfezione dove
andare, ma l’indicazione iniziale è stata sottolineare
quell’incertezza.
Un’altra caratteristica dei personaggi è che non si
spiegano: se un attore vuole recitare, cerca di
suggestionare il Capocomico affinché lo faccia recitare;
non cerca di spiegargli il perché deve farlo recitare (le
spiegazioni a teatro sono mortalmente noiose!). Quando,
come qui, il Capocomico è l’autore, il discorso diventa
qualcosa di molto più sottile, è un modo per insinuarsi
nell’orecchio dell’autore.
Il rapporto fra i sei personaggi e l’autore non è quello tra
sei filodrammatici e un capocomico, cliché al quale
spesso viene ridotta la commedia. Il desiderio di recitare
è la passione del filodrammatico (come, d’altronde, rivela
anche il termine stesso!); qui, invece, i personaggi
attraverso la rappresentazione vogliono conoscersi, che
è tutto un altro fatto.
Nel teatro di Pirandello è insopprimibile un quoziente di
ridicolo, di divertimento e di umorismo. L’efficacia della
Madre, del Padre e della Figliastra sta nel fatto che lo
spettatore non sappia mai se, da parte dell’attore, ci sia
un po’ di ironia nel presentare il proprio personaggio.
È vero, ad esempio, che alla Madre scendono lacrime
grosse come nocciole, ma è un tipo: è la
consapevolezza dell’attrice a emozionare, non il
sentimentalismo.
Il Figlio ha di fatto un’unica battuta lunga in cui dice di
non far parte dei sei personaggi: naturalmente è una
battuta ambigua, nel senso che non vuole essere parte
di quella famiglia, ma è uno dei sei personaggi così
come li ha immaginati Pirandello.
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