Page 15 - IN CERCA D'AUTORE - STUDIO SUI SEI PERSONAGGI DI LUIGI PIRANDELLO - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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SEI PERSONAGGI CHE VOGLIONO CONOSCERSI
Degli attori non ho voluto dare una visione parodistica:
l’opposizione tra finzione (gli attori) e realtà (i sei
personaggi) mi sembra decrepita perché sono finti i sei
personaggi esattamente come è finto il teatro degli
attori. Sono due astrazioni, due finzioni legate alla storia:
una che è quel tipo di teatro già morto da un pezzo,
l’altra che è quel tipo di teatro cui appartengono i sei
personaggi, una forma destinata a durare ancora
parecchio tempo prima di andarsene nel dimenticatoio.
Se Pirandello ha privato la Bambina e il Bambino della
parola è perché ha assegnato loro, fin dall’inizio,
un destino di morte, di morte teatrale: a teatro, la parola
è la vita dei personaggi. Loro sono gli unici due a non
parlare: perché? Perché qualcuno li ha uccisi.
Nel finale, infatti, la protagonista femminile non si limita,
straziandosi, a compiangere la sorellina morta:
addirittura è lei a prendere l’iniziativa affogandola.
È lei ad armare la mano del fratellino, che dovrebbe
spararsi da solo, obbligandolo al suicidio. Quei due atti
di violenza mi sembrano compatibili con la violenza del
personaggio in tutta quanta la commedia: non era il
caso di finirla in lacrime. Ci voleva qualcosa di più
grande...
(Ottobre 2014)
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