Page 25 - ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI - PICCOLO TEATRO MILANO - STAGIONE 2016/2017
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Carlo Goldoni I suoi primi lavori teatrali svilupperà la commedia di
(1707-1793) spaziano nel campo del costume senza mai
melodramma e della tragedia abbandonare una spontanea
musicale: fallito un tentativo a simpatia per il popolo, fino a
Milano, ottiene a Venezia, con giungere ad una osservazione
un’opera dal titolo Belisario, ironica e critica della società
un discreto successo, valido del suo tempo.
se non altro ad aprirgli le porte Con Medebach, al teatro
dell’ambiente teatrale. Sant’Angelo, rimane cinque
Nel 1734 Goldoni è poeta anni, per poi passare al San
ufficiale della compagnia Imer Luca col Vendramin, dove
e negli anni successivi le sue rimane altri nove anni,
esperienze si moltiplicano: ottenendo molti successi ma
conoscenza del mondo del divenendo anche oggetto di
teatro e conoscenza dei casi accanite polemiche da parte
L’amore per il teatro fu della vita attraverso una serie degli avversari che rifiutano le
trasmesso a Carlo Goldoni – di esperienze in diverse città sue innovazioni. Nel 1762,
nato a Venezia il 25 febbraio (nel 1736 sposa a Genova accetta l’invito della Comédie
1707 – dalla sua stessa Nicoletta Connio, che sarà la Italienne di Parigi e si allontana
famiglia di origine modenese: sua inseparabile compagna). per sempre da Venezia e
dal nonno, dalla madre e, Nel 1748 firma con la dall’Italia. In Francia, diviso tra
soprattutto, dal padre, il quale compagnia Medebach un Parigi e Versailles, rimane fino
era solito organizzare a regolare contratto come poeta alla morte (6 febbraio 1793),
Perugia spettacoli ufficiale: comincia così il un buio periodo di scontento,
filodrammatici durante le periodo più fecondo della sua malattia e povertà. Dopo la
pause della sua professione di vita, ma già tre anni innanzi partenza da Venezia,
medico. A Perugia il ragazzo, aveva scritto Il servitore di due l’ispirazione non è più quella
che aveva già recitato ed padroni, il cui canovaccio di prima: del voluto esilio
anche scritto – giovanissimo – iniziale venne più volte francese rimangono i
qualche scena, compì gli studi modificato e precisato fino alla Mémoires, autobiografia di
inferiori presso i gesuiti, ma forma definitiva: l’Arlecchino uomo e di artista. Le
poi non volle seguire la venne rappresentato a Milano commedie di Goldoni sono
carriera del padre. A Rimini, dalla compagnia Sacchi nel circa centoventi, ma molte
poco più tardi, invece di 1747. risultano occasionali o scritte
recarsi alle lezioni di filosofia si Goldoni si avviava alla sua solo per soddisfare certe
unisce a una compagnia di decisiva “riforma” teatrale, esigenze di repertorio delle
comici in un avventuroso testimoniata dalla stesura de compagnie presso le quali egli
viaggio fino a Chioggia. Infine Il teatro comico (1750): un operava. I suoi capolavori si
si iscrive alla facoltà di “no” radicale alla tradizione collocano quasi tutti intorno al
Giurisprudenza dell’Università erudita e pomposa del decennio “fortunato” dal 1750
di Pavia: da allora la legge e il Seicento, cioè al teatro aulico (anno al quale risalgono anche
teatro saranno i due interessi ed eroico e allo stesso tempo le famose sedici commedie
di Goldoni, ma sarà il alla tradizione della Commedia che egli scrive per sfida) al
secondo a dominare. dell’Arte, divenuta puro gioco 1760: La putta onorata,
Da Pavia viene espulso per comico basato sui lazzi e le La locandiera, Il campiello,
una satira giudicata buffonerie gratuite e legato Sior Todero brontolon,
irriguardosa: così accetta un all’improvvisazione arbitraria I rusteghi, La trilogia della
incarico presso la Cancelleria dell’attore. D’ora innanzi, villeggiatura, Le baruffe
criminale di Chioggia e attraverso la sua riforma, chiozzotte e, rappresentata
soltanto nel 1731 si laurea a Goldoni cercherà di cogliere, proprio alla vigilia della sua
Padova, dopo la morte del senza pregiudizi e partenza per Parigi, Una delle
padre. falsificazioni, l’umanità vera, ultime sere di Carnovale.
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