Page 12 - Celestina - Piccolo Teatro Milano
P. 12


500 ANNI E NON SENTIRLI: RONCONI E IL “TRAVASO” DELLA CELESTINA Carlo Antonelli

Si può dire che Torniamo al centro della commedia: desiderio e piacere.
La Celestina è la prima Sì, però il piacere quasi non c’è… Guarda, dopo il famoso,
opera moderna in cui desideratissimo incontro amoroso, Melibea si concede, e dice a
prende corpo quel Calisto: “Non sono più vergine”. E lui: “Sono le tre, devo andare a

tòpos della riflessione casa. Rimettete la scala”. La prima cosa che lui dice è: “Non sono
interiore sulle azioni felice”. Questo è fantastico, e seguono dei versi molto belli. “La
umane, che poi solitudine e l’oscurità mi sono graditi per mia natura”. La cosa
culminerà, in forme bella è che subito si chiede “Sono felice? No”. Sono monologhi,

diverse, nell’opera di quindi vengono fatti direttamente al pubblico, e quindi chiede al
Cervantes e di pubblico: “Perché non sono felice?”.
Shakespeare. I pensieri
dei protagonisti

formano attorno agli Celestina dice: “La natura fugge la tristezza, la natura va verso il
eventi (che sono piacere e il piacere delle cose sensuali tra amici fiorisce meglio.
sempre inevitabili) uno Cosa c’è di meglio che rievocare le cose dell’amore e
spesso strato di attesa, raccontarsele? Ho fatto così, lei mi ha fatto cosà…”. Celestina va

un sedimento di dritta su questo punto.
razionalità apparente, Sì, però, vedi, questo lei lo dice a Parmeno che è vergine, capito?
un rovello, in definitiva, È quello che Celestina fa per unirlo ad una specie di piccola
di confessata associazione a delinquere, e sono argomenti strumentali… Ossia,

debolezza. lei si racconta, e devo dire che è una delle cose belle della parte,
I personaggi si che è simultaneamente verace e ingannatrice. Lei, quando parla
cimentano, si studiano della sua vecchiaia a Melibea, da una parte è una vecchia che
fra loro, si guardano descrive la propria vecchiaia, ma dall’altra parte lo dice a lei per

alle spalle, e ne porsi come specchio a una giovane: approfitta perché diventerai
traggono spunto per come me.
enunciare, ciascuno a
suo modo, una morale Non solo, dice: “i ricchi vedono la felicità andarsene per altre

generale, un principio di fogne”. Gliela tira pure.
vita. In questo sono
tutti uguali: è come se Lì si riferisce al fatto che lei succhia nella cannuccia, visto che è
ciascuno avesse in sé il stato fatto un buco nella botte di Calisto, c’è un gioco di parole.

ruolo di un intero coro Melibea dice: “i ricchi non si preoccupano della vecchiaia”. È una
di tragedia; o meglio: prima autodifesa, non credibile. E Celestina dal canto suo dice: “i
come se, ultimi ricchi vedono la loro felicità e la loro ricchezza andarsene per altre
depositari di un’antica fogne”, che sono io… Eh eh! Lei si dà anche della fogna, è molto

dottrina del vivere, di carina questa cosa.
una cinica saggezza,
avessero fretta di Nel personaggio di Celestina c’è qualcosa che ti sta simpatico.
esternarla Non mi fa particolarmente simpatia, no.

nell’imminenza della
fine. Cos’è contemporaneo in questa commedia?
Carmelo Samonà Alla lettera, contemporaneo è tutto quello che accade, che è

attuale, ma, insieme a questo, tutto ciò che non è crepato nel
frattempo. Contemporaneo non è una simultaneità tra due cose. Il

tempo è un prima e un dopo appiccicati.













12
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17