Page 19 - RAGAZZO ULTIMO BANCO - PICCOLO 2018-2019
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LA SCUOLA: ISTRUZIONI PER L’USO
lezione di chimica a Terza liceo ad Amarcord. In questo
senso, come lotta tra reale e virtuale, la commedia
somiglia a molte nostre esperienze globali e anche
all’ispirazione di alcuni film sul tema, genericamente
precisi. Truman Show di Peter Weir, addì 1998, era la
declinazione di una ordinata vita che si rivela finzione da
sit com, mentre una volta le stesse cose erano reali in un
film new deal di Frank Capra, fino al viaggio “oltre” in cui
scopriamo un nocchiero. Somiglia molto a The square,
diretto nel 2017 dal geniale svedese Ruben Östlund con
l’idea di contrapporre in modo molto radicale e radical
chic le cose della vita e le cose dell’arte con happy hour
e vip, identificando in un cerchio narcisistico lo squilibrio
sociale dei nostri tempi, risolto temporaneamente da
una installazione che non elimina i drammi necessari
della incipiente povertà fisica da una parte (e della
povertà etica dall’altra parte), così come una valanga in
Forza maggiore distruggeva la sicurezza di una famigliola
in settimana bianca. Per non dire di Copia originale,
girato nel 2018 da Marielle Heller partendo da una storia
vera, quella di Lee Israel, autrice di libri su vite famose di
star e scrittrici, in cui il tema è proprio la differenza
attualissima tra vero e falso quando la donna decide di
falsificare alcune lettere, scivolando incauta su
un’affermazione che Noël Coward non avrebbe mai
fatto. È lo stesso fake delle news così ben analizzato da
Orson Welles in un suo film famoso, già sperimentato di
persona negli anni 40 da una falsa notizia radiofonica di
un suo reportage che scatenò il putiferio. Sono forse le
sliding doors della vita che lo scrittore spagnolo apre da
subito a scuola, quindi all’inizio e non nel finale di partita,
come fanno spesso i drammaturghi. Se uno degli
stereotipi della drammaturgia contemporanea è proprio
l’incastro imprevedibile dei destini (Magnolia, Babel, La
vita in un attimo e la serie This is us), Mayorga considera
la scuola come luogo di incontro di generazioni e quindi
un palcoscenico ideale per affiancare storie che poi si
toccano, si desiderano, s’intrecciano carnalmente. Così
come fanno in verticale lungo i piani di un palazzo le
storie tutte uguali e tutte diverse delle famiglie nel grande
romanzo condominiale di Perec La vita istruzioni per
l’uso (si sa che la classe media è brutta, banale e
stupida dice il professor Germán in una battuta) o nei
censimenti inseguiti spesso da Flaubert, Balzac e
Proust. Nella sicurezza assoluta che nessuno riuscirà
mai non solo a rispondere alla domanda basilare se
Tolstoij o Dostoevskij ma neppure a comprendere il
meccanismo dei rapporti tra il ragazzo dell’ultimo banco
e il resto del mondo perché sono vite immaginarie,
ognuno di noi è il personaggio di un sogno di altri.
Infelice la terra che non ha più bisogno di sogni.
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