Page 63 - STAGIONE 2018/2019 - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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Piccolo Teatro Studio Melato
dal 21 marzo al 18 aprile 2019
Il ragazzo dell’ultimo banco
di Juan Mayorga I protagonisti di Il ragazzo dell’ultimo banco sono un
traduzione Antonella Caron professore di letteratura di liceo e un suo allievo. Claudio
regia Jacopo Gassmann siede sempre all’ultimo banco, viene da una famiglia
disagiata: la madre lo ha abbandonato da piccolo e il padre
scene Guido Buganza vive nell’ombra. Apparentemente in disparte, Claudio rivela
luci Gianni Staropoli
costumi Giada Masi un particolare talento per la scrittura nel momento in cui
movimenti Alessio Maria svolge il tema proposto dall’insegnante. Racconta “a
Romano puntate” il rapporto con un compagno di classe che aiuta
nei compiti di matematica e del quale ha preso a frequentare
con (in ordine alfabetico) la casa, molto borghese, e la famiglia, profondamente
Pierluigi Corallo, Alfonso diversa dalla sua. Sarà vero quel che descrive, o si prende
De Vreese, Fabrizio Falco,
Pia Lanciotti, Danilo Nigrelli, gioco del professore? Segnato dalla tensione narrativa di un
Mariángeles Torres thriller e immerso in
Alla sua prima regia al un registro di feroce
produzione Piccolo Teatro Piccolo, Jacopo Gassmann satira, il testo
di Milano – Teatro d’Europa descrive una
dirige un testo dello
spettacolo in allestimento spagnolo Juan Mayorga società in cui la
forbice economica
sul rapporto tra un
Intero platea € 40 appare divaricata e
Intero balconata € 32 professore e uno studente. l’ascensore sociale
bloccato. È anche
un’affascinante riflessione sulla scrittura, sul suo potere
pervasivo, sui limiti etici che la sottendono e sui fantasmi che
la popolano. Autore particolarmente amato da Jacopo
Gassmann, Mayorga, nato nel 1965 a Madrid dove vive,
laureato in matematica e filosofia, con alle spalle un lungo
periodo di docenza, racconta che l’ispirazione nasce dalla
sua carriera di insegnante: «un ragazzo scrisse in una verifica
che non aveva studiato perché giocava a tennis e sarebbe
diventato un campione. Mi appassionò subito l’idea di uno
studente che si serve del compito in classe per raccontare la
propria vita al professore». «È un testo da leggere a più livelli
– spiega Gassmann –. Sempre in bilico sul crinale che separa
realtà e finzione, gioca su una narrazione del tempo ricca di
ellissi e su un climax di sottesa violenza psicologica fra i due
protagonisti. Il rapporto fra il professore e Claudio, sui doppi nuova produzione
binari di quello padre/figlio e docente/discepolo, si trasforma
via via in un’appassionante lotta emotiva e intellettuale, fino a
posizionarsi sull’orlo di uno strapiombo. Ogni personaggio fa
i conti con i propri fallimenti e con un profondo senso di
solitudine. Tutti si trovano a vivere la propria esistenza per
procura: il professore attraverso il talento del misterioso
ragazzo; lo studente nei mondi, forse immaginari, che costruisce.
La domanda che prende vita sul palco è: fino a che punto
arte e scrittura hanno il diritto di addentrarsi nelle vite degli altri?»
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