Page 16 - LA PAROLA GIUSTA - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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usare parole giuste, che non siano isteriche, non
                               abbiano la febbre, e non abbiano mai detto che il nero è
                               bianco (grazie, Kapuściński).
                               Forse, oggi, nonostante la sua non riproducibilità – o
                               forse proprio per la sua non riproducibilità – è il teatro
                               che può tentare di mettere insieme Storia e storie,
                               testimonianza e racconto, oggettività e immaginazione.
                               Magari cercando di non confondere memoria e
                               desiderio (grazie, Eliot).
                               E certo, averlo vissuto, il tempo fuori squadra delle
                               bombe e delle stragi, può essere un motivo in più per
                               non smettere di raccontarlo, di ricordarlo: ma non può,
                               non deve, essere l’unico.
                               Perché la memoria non è peccato finché giova (e grazie
                               anche a Montale).
                               Ma soprattutto perché «noi non siamo testimoni perché
                               c’eravamo: siamo testimoni perché non abbiamo mai
                               smesso di esserci».











































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