Page 12 - LA PAROLA GIUSTA - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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IL DOVERE CIVILE DELLA VERITÀ
di Gabriele Vacis
La bomba di piazza Fontana l’hanno messa le
Brigate Rosse.
È falso. Ma se chiedete agli studenti di oggi
risponderanno che la bomba in piazza Fontana l’hanno
messa le BR. La menzogna si alimenta da anni. E, da
anni, intellettuali, politici, insegnanti, genitori si indignano
e denunciano la mistificazione. Eppure l’impostura
continua a diffondersi. Chi è che la alimenta? Chi è che
porta avanti la falsificazione di piazza Fontana?
Se i giovani continuano a credere alla panzana che la
bomba l’hanno messa le Brigate Rosse, ci sarà pure
qualcuno che continua a farglielo credere.
È che, ormai, siamo talmente abituati all’invenzione della
realtà che non ci facciamo più caso. Per dirla con
Calvino: sembra che abbiamo accettato questo inferno
al punto di non vederlo più. Perché un mondo in cui si
sospende la realtà, si smette di cercarla e ci si
abbandona alla menzogna è davvero l’inferno.
Qualche anno fa, in tv, c’era uno che negava
l’Olocausto. Il popolare conduttore della trasmissione,
quando il negazionista finì di esporre le sue idiozie,
disse: adesso sentiamo l’opinione di chi sostiene che
l’Olocausto è avvenuto per davvero. Ecco uno dei
responsabili della sospensione della realtà che stiamo
vivendo: quel popolare conduttore. L’Olocausto non è
un’opinione è una realtà storica. Riaffermare, ancora una
volta, che la bomba in piazza Fontana l’hanno messa i
fascisti è un dovere civile. Significa ripristinare un grano
di realtà in un mondo dominato dalla “percezione”.
Percezione, naturalmente, non è la parola giusta per dire
l’approssimazione che si è impadronita delle nostre vite.
Per esempio: nessun dato oggettivo permette di
affermare che in Italia c’è un’invasione di immigrati. Gli
stessi sostenitori dell’invasione sanno che non c’è
nessuna invasione. Certo, rispondono quando citi i dati:
non c’è l’invasione ma c’è la percezione dell’invasione.
Ormai i giornali riportano la temperatura reale e la
temperatura percepita. Ma anche in questo caso la
parola percezione non è la parola giusta. La parola
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