Page 25 - IL TEATRO COMICO - PICCOLO TEATRO MILANO
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LE LUCI COME ELEMENTO
DRAMMATURGICO
di Max Mugnai
Lavoro con Roberto Latini da molti anni. Con lui ho
imparato che il teatro è qualcosa di vivo: la
trasformazione è inevitabile e necessaria, uno spettacolo
cresce e si trasforma con noi, pur rimanendo se stesso.
Non perdere la curiosità è fondamentale: il piacere di
poter provare, sperimentare, vedere in scena i risultati di
quel che si è in precedenza teorizzato, ma che solo alla
prova del palcoscenico si scopre se è valido o meno.
Normalmente sono abituato a seguire lo spettacolo non
solo nella fase di montaggio, ma anche nelle successive
repliche. Con Il teatro comico avrò l’occasione di
“passare” a chi ne avrà cura un concetto fondamentale:
come la recitazione è inevitabilmente diversa ogni sera,
perché non vi è replica uguale all’altra, allo stesso modo
le luci, anche se su una partitura fissata come un
copione, dovranno avere un respiro ogni volta diverso.
Non è importante l’intensità cui devi arrivare ma come ci
arrivi, come la luce nasce dal buio e come cresce fin
dove è necessario in quel momento.
In questo spettacolo giochiamo molto sul contrasto fra il
“freddo” delle tinte ghiaccio e la carica calda del rosso,
senza dimenticare una particolare punta di blu scuro
che è una mia cifra stilistica.
Amo la luce a incandescenza, quella che, con un solo
riflettore, ti permette di sviluppare mille potenzialità, così
come la contaminazione. Spesso uso riflettori non
prettamente teatrali: anche in questo caso ci sono delle
lampade a scarica calde (sodio) e fredde (ioduro) che
danno alla scena sapori completamente diversi,
aprendo varchi spazio-temporali.
Le luci non sono un elemento che si aggiunge alla
performance ma fanno parte del processo di scrittura
scenica: una luce drammaturgica, non fatta solo per
illuminare, ma per tracciare segni il cui significato
apparterrà a ogni singolo spettatore e alla sua
sensibilità.
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