Page 4 - STAGIONE 2018/2019 - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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italiani. L’attenzione, né occasionale, né di “circostanza”, alla scrittura contemporanea segna
sia le produzioni sia le ospitalità che propongono l’attività di Teatri Pubblici, ma anche la
straordinaria, per qualità e per coraggio produttivo, realtà di “compagnie private”. Il Piccolo
sempre più legato alla città, sempre più aperto al mondo come vuol essere, com’è, Milano.
Sempre più collaborazioni vere con altre realtà che condividono la stessa passione.
Scelte che si traducono in produzioni, ospitalità, collaborazioni. Non numeri per riempire
formulari burocratici. Non numeri, ma teatro, aperto. Anche il Chiostro Nina Vinchi, aperto
tutto il giorno, alla città, ai suoi “quartieri”, al mondo.
Solo così ha senso parlare dei 17 titoli di produzione, di cui 7 spettacoli in allestimento e 10
di ripresa. Dall’apertura con La tragedia del vendicatore, testo inclemente sulla violenza e il
sopruso, nella versione definitivamente attribuita all’elisabettiano Thomas Middleton, con la
drammaturgia e la regia di Declan Donnellan, artista che il pubblico del Piccolo ha amato in
testi shakespeariani ospitati nel passato, e che per la prima volta in assoluto firmerà una
produzione in Italia con un cast italiano, la cui età media è di trent’anni. Una naturale
evoluzione della dimensione internazionale coerente con le scelte fatte negli ultimi anni dal
nostro teatro, che ci portano ad affidare l’apertura della stagione successiva a un altro
grande regista europeo che non ha mai prodotto in teatri italiani: Thomas Ostermeier.
Lunghe teniture, già in sede, cui seguiranno tournée internazionali, trentaquattro repliche allo
Strehler per Donnellan, quarantadue per Cuore di cane con la regia del trentenne Giorgio
Sangati, nelle versione drammaturgica di Stefano Massini del testo, tanto censurato
all’origine, perché lungimirante, di Michail Bulgakov, con, tra gli altri, Paolo Pierobon e
Sandro Lombardi.
A Jacopo Gassmann, per la prima volta al Piccolo, è affidata la regia di uno straordinario
testo del drammaturgo Juan Mayorga: Il ragazzo dell’ultimo banco con, tra gli altri, Fabrizio
Falco, Danilo Negrelli, Pierluigi Corallo, al Teatro Studio Melato a marzo e ad aprile.
Dall’incontro del Piccolo col Mediterraneo, in occasione di Odyssey del 2013, con Marco
Paolini nasce ora l’idea della sua prima produzione col Piccolo, con la regia di Gabriele
Vacis, Nel tempo degli dèi-Il calzolaio di Ulisse. Un viaggio nell’uomo/mediterraneo che il
Piccolo prosegue da quindici anni, dopo essere da poco stato a Tunisi con Il teatro comico,
mentre tornerà, nell’autunno, a Istanbul e ad Algeri.
Il Piccolo nel mondo, sempre più nella città come accade nello straordinario progetto
produttivo dedicato a Fernanda Wittgens, voluto e condiviso con la Direzione del Cenacolo,
interpretato da Sonia Bergamasco, Il miracolo della cena che sarà rappresentato per la
prima volta all’interno dello stesso Cenacolo di Leonardo e, successivamente, al Teatro
Grassi. Altro progetto condiviso, ricco anche di incontri, questa volta con la Scala e con
Milano Musica, dedicato a Beckett-Kurtág, in occasione dello spettacolo Finale di partita,
nella produzione, da noi ospitata, di Glauco Mauri e Roberto Sturno e della prima assoluta
di Fin de partie di György Kurtág al Piermarini.
Sei gli spettacoli pensati e prodotti per ragazzi e bambini, quattro gli spettacoli di ripresa in
sede e in tournée, Uomini e no, Elvira, Arlecchino e Il teatro comico.
Con Se dicessimo la verità prosegue l’indagine sui legami tra economia legale ed economia
criminale nell’ambito dell’Osservatorio del presente e del Palcoscenico della legalità.
Le ospitalità internazionali, con 7 titoli, di cui 6 prime nazionali, segnano il ruolo di
interlocutore maturo del nostro teatro, del nostro pubblico, con ciò che accade nel teatro del
mondo. Da una lunghissima collaborazione con la cultura russa nasce la scelta di Milano, del
Piccolo, per ospitare Le stagioni russe in Italia. A novembre, lo Strehler, lo Studio, il Chiostro
e la Scuola ospiteranno spettacoli, riflessioni, incontri, filmati, masterclass, sulle tendenze
della ricerca del nuovo teatro russo. Quattro gli spettacoli in prima nazionale, Your Gogol,
drammaturgia e regia di Valerij Fokin, Evgenij Onegin con la regia di Rimas Tuminas, On the
other Side of the Curtain, da Le tre sorelle di C ˇ echov, testo e drammaturgia di Andrij Zholdak
e The Twelve, drammaturgia e regia del giovane emergente della scena russa
contemporanea, Anton Okoneshnikov.
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