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Dicembre 2004: il Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa
apre alle culture, alle lingue, ai teatri del sud del Mediterraneo.
Non pochi si chiesero “perché?”, non pochi espressero
Fondazione
Piccolo Teatro di Milano perplessità. Affidai la nostra risposta a Edgar Morin, che ci
Teatro d’Europa accompagnò in questa navigazione: «per comprendere
l’altro, l’Europa deve render conto delle sue differenze e del
Stagione 2018/2019 suo meticciato, evitando la demagogia dei nazionalismi».
Settantaduesima dalla Sono passati quindici anni da quella lucida e appassionata
Fondazione profezia, una peregrinazione che apriva anche a una lettura
profonda del simbolo dell’“io” dell’identità occidentale
Membri Fondatori
Comune di Milano incarnata da Ulisse. Il viaggio, come scriveva Kavafis, è più
Regione Lombardia importante dell’approdo all’Itaca dell’identità, della terra.
Identità, individualità – ci confermò questa apertura a tante
Membro Sostenitore
Camera di Commercio di Milano lingue – nasce dalla relazione tra le differenze.
Monza Brianza Lodi Dicembre 2011: al drammatico aprirsi della crisi che percorre
ancora l’Europa, decidemmo di tornare nuovamente nel
Consiglio Generale Mediterraneo, coproducendo, in greco, Odyssey, proprio con
Giuseppe Sala la Grecia, ritenuta anello debole, e paradossalmente
Sindaco di Milano indispensabile, della nascita della nostra cultura. Declinammo
Attilio Fontana al plurale, Ulissi, le riflessioni che accompagnarono il
Presidente Regione Lombardia successo dello spettacolo. «Il plurale ha sempre il
sopravvento sul singolare. Dieci, cento sono i mediterranei e
Carlo Sangalli
Presidente ognuno di essi è a sua volta suddiviso» scriveva Fernand
Camera di Commercio di Milano Braudel. In questo viaggio degli Ulissi ci fu compagno Marco
Monza Brianza Lodi Paolini, regalandoci una lettura pubblica. Artista sempre
vicino e caro al Piccolo mi disse, un paio di anni fa, che da
Consiglio di Amministrazione
quell’incontro gli era maturata la voglia, la “necessità”, di
Salvatore Carrubba
Presidente rileggere Ulisse, l’Odissea, senza concessioni a stereotipi
unici, a superficiali metafore sul presente della cronaca.
Federica Olivares Un Ulisse senza la “protezione”, il gioco cinico degli dèi.
Vicepresidente
Un viaggio nella vita, nella sua finitezza, nelle sue
Consiglieri contraddizioni, che rifugge dalla proposta dell’eternità
Marco Accornero offertagli dagli dèi. «Ulisse non solo non aspira a essere
Stefano Baia Curioni eterno, ma rivendica il diritto di completare la propria vita in
Angelo Crespi
Andrea Ragosta mezzo all’errore, di vivere e morire, insomma». Cento, mille
sono le possibili letture dell’Odissea, come cento sono i
Collegio dei Revisori dei Conti mediterranei, gli “io”.
Vincenzo Donnamaria Marzo 2019: “Il calzolaio di Ulisse / Paolini” preferisce
Presidente affrontare la vita e non sceglie il rifugio in un’Itaca di solitudine
Revisori dei Conti e certezze. Molte cose, da quel lontano 2004 al Calzolaio di
Francesco Carlo D’Alessandro Ulisse sono accadute; altre, necessarie, devono accadere in
Ugo Zanello Europa e nel mondo. Necessità di “una” lettura di Ulisse che
ci ha unito a Marco Paolini nel coprodurre questo spettacolo
Direttore
Sergio Escobar che vogliamo condividere con voi, spettatori/cittadini di nuove
complessità: non l’immortalità delle certezze di antichi e nuovi
Consulente artistico dèi, ma il cammino che crea il sentiero, imperfetto,
Stefano Massini umanissimo.
Direttore Scuola di Teatro
Luca Ronconi Sergio Escobar
Carmelo Rifici Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
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