Page 14 - CUORE DI CANE
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SÈÎÎE DOMANDE A STEFANO MASSINI

classica commedia di dialogo, troppo classica per
interessarmi. Decisi allora di alternare i registri,
spezzando il realismo con inserti dei diari clinici tenuti
dal Professore e dal suo assistente. Questa prospettiva
mi permetteva di creare uno strano impasto fra linguaggi
diversi, e di giocare con la cosiddetta quarta parete,
cosa che mi intriga sempre molto perche
antinaturalistica. Alla fine mi sono reso conto che tutto il
testo poteva assumere la forma di un trattato anatomo—
fisiologico, condito di osservazioni sociali e
comportamentali. Insomma: un vero giornale di bordo di
questo balzano esperimento chirurgico, suo malgrado
divenuto una questione politica.

Alla base delle peripezie di Preobraiénskij e del
“fu" cane poi “citladino“ Palliriov e Ia ricerca di una
cura per l'eterna giovinezza. E un tema che, dagli
antichi Greci ai Iifting di oggi, non ci abbandona.

E il sarcasmo di Bulgakov qui è spietato...

Certo, e aggiungerei che il tema e fortissimo anche ne
Il Maestro e Margherita dove torna una feroce satira
delle pomate di bellezza. Il punto a mio awiso
illuminante sta nella riflessione di Bulgakov sul rapporto
fra l'uomo e il denaro: la civilta moderna — tecnologica —
si illude di poter controllare il piu inflessibile degli orologi
naturali, quello per cui il nostro aspetto fisico prende
progressivamente a deteriorarsi. E non e un caso che
l'accanimento per questa giovinezza eterna trovi il suo
sacerdote proprio nel professor Preobrazenskij, un
borghese fiero dei suoi status—symbol (la grande casa, le
pietanze dei suoi banchetti). Egli incarna in qualche
modo la disperazione dell'uomo moderno, ricco e
istruito, quando gli sembra inaccettabile che noi inviamo
sonde nell'universo inesplorato ad anni luce di distanza,
ma non abbiamo trovato il modo di archiviare rughe,
canizie e tutto il repertorio geriatrico. Questa
contraddizione in effetti ci abbatte, e innegabile, perche
in essa cogliamo un limite imprescindibile della nostra
condizione, uno spartiacque fra il perimetro dell'umanità
e quello del divino. Preobrazenskij e un nuovo
Prometeo, un nuovo Frankenstein, un ulteriore Ulisse
dantesco: egli tenta di plasmare un essere privo di limiti
e di sudditanze, capace finalmente di calpestare i suoi
vecchi parametri. Il problema sorge non appena si
realizza che perfino l'essere nuovo dovra sottoporsi a
un'educazione vincolante per rientrare a pieno diritto
nella tribu umana. E un paradosso: partendo da un
meticcio, Preobrazenskij crea un umanoide diverso da
tutti, rivoluzionario e stupefacente, ma si trova costretto
a fargli un corso rapido di tutte le norme piu trite dello
stare al mondo. In altri termini: dopo aver plasmato

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