Page 13 - PICCOLO - GENNAIO / LUGLIO 2020
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Teatro Strehler           dal 15 al 26 gennaio 2020

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       Una delle opere meno
       conosciute ma più
       attuali di Elias Canetti
       dove si descrive un mondo
       distopico in cui l’uomo
       è privato dell’identità








       di Elias Canetti         La commedia
       traduzione Bianca Zagari
       regia Claudio Longhi
                                della vanità
       scene Guia Buzzi
       costumi Gianluca Sbicca
       luci Vincenzo Bonaffini  Claudio Longhi mette in scena Elias Canetti: quasi trenta
       video Riccardo Frati     attori coinvolti per proporre al pubblico italiano il grande
                                autore premio Nobel attraverso una delle sue opere meno
       con Fausto Russo Alesi,  conosciute e più attuali. La commedia della vanità, scritta
       Donatella Allegro, Michele
       Dell’Utri, Simone Francia, Diana  fra il 1933 e il 1934, pubblicata nel 1950 e rappresentata
       Manea, Eugenio Papalia, Aglaia  per la prima volta nel 1965, descrive un mondo distopico
       Pappas, Franca Penone,   nel quale un governo totalitario stabilisce “per legge” che la
       Simone Tangolo, Jacopo Trebbi   vanità è vietata e ogni strumento atto a tenerla in vita
       e con Rocco Ancarola, Simone
       Baroni, Giorgia Iolanda Barsotti,  eliminato. Sono banditi tutti gli specchi e i produttori degli
       Oreste Leone Campagner,  stessi messi a morte: ma più che l’autocelebrazione, a
       Giulio Germano Cervi, Brigida  essere distrutta è l’idea stessa di identità. Che cosa
       Cesareo, Elena Natucci, Marica  rimane? Un sostrato lessicale intricato e mutevole; parole
       Nicolai, Nicoletta Nobile,
       Martina Tinnirello, Cristiana  restituite fedelmente da Canetti così come le ha sentite e
       Tramparulo, Giulia Trivero,  raccolte attraverso il meccanismo della “maschera
       Massimo Vazzana          acustica” ovvero la riproposizione del linguaggio senza
       violino Renata Lackó     modifiche o abbellimenti, che si tratti di dialetto, parlata
       cimbalom Sándor Radics
       produzione Emilia Romagna  sgrammaticata o, al contrario, aulica.
       Teatro Fondazione, Teatro di  Nella rilettura di Claudio Longhi, questo coro polifonico
       Roma – Teatro Nazionale,  deborda dal palcoscenico ad investire la platea,
       Fondazione Teatro della  restituendo al pubblico tutta l’urgenza e la profondità – ma
       Toscana, LAC Lugano Arte e
       Cultura nell’ambito del progetto   anche il divertimento – del testo di Canetti. Sullo sfondo
       “Elias Canetti. Il secolo preso  l’incubo di una dittatura nascente acclamata a gran voce.
       alla gola”

       durata 4h e 10’ con un intervallo
       Intero platea € 33
       Intero balconata € 26
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