Page 2 - LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE - PICCOLO TEATRO DI MILANO
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Declan Donnellan è al Piccolo per la sua prima produzione in
un teatro e con attori italiani dopo un lungo periodo di
frequentazione e di reciproca stima con il nostro Teatro,
Fondazione
Piccolo Teatro di Milano manifestatasi già nei primi incontri con Giorgio Strehler,
Teatro d’Europa al nascere dell’Unione dei Teatri d’Europa.
La “conoscenza” diretta – quella che accade solo in
palcoscenico – con il nostro pubblico ha avuto inizio quando
Stagione 2018/2019 abbiamo deciso di ospitare, tra il 2007 e il 2016, produzioni
Settantaduesima dalla della compagnia Cheek by Jowl da lui diretta, tre straordinarie
Fondazione
interpretazioni di testi shakespeariani: Cymbeline, Macbeth e
Winter’s Tale. Questo non solo ha rafforzato sintonia e amicizia
Membri Fondatori
Comune di Milano personali, ma ha fatto “vivere” l’insostituibile affinità artistica
Regione Lombardia che “accade” solo nell’atto teatrale, in palcoscenico, in sala,
con una condivisa apertura internazionale del Piccolo
Membro Sostenitore confermata dalla risposta del pubblico. Determinante, per la
Camera di Commercio di Milano decisione di dirigere la prima produzione italiana, è il lavoro
Monza Brianza Lodi che Declan ha svolto in masterclass internazionali con nostri
attori, sedimentando con loro una conoscenza, una
Consiglio Generale confidenza artistica che, ora, si è estesa a tutto il palcoscenico, al
Giuseppe Sala teatro intero, in cui ha trovato la stessa competenza,
Sindaco di Milano passione, dedizione e profonda affinità. Così, senza alcuna
improvvisazione, ma in un lungo percorso di reciproco
Attilio Fontana avvicinamento, nasce la sua prima regia con un teatro e con
Presidente Regione Lombardia attori italiani e la scelta, a lungo meditata e condivisa, con il
Carlo Sangalli Piccolo e con Nick Ormerod, con cui lavora da anni, del testo
Presidente di Thomas Middleton La tragedia del vendicatore. Testo
Camera di Commercio di Milano violento, inesorabilmente lucido, di cui ci siamo immediatamente
Monza Brianza Lodi innamorati, e di cui Declan Donnellan ha curato la riduzione
drammaturgica e Stefano Massini la versione italiana.
Consiglio di Amministrazione Un primo “assaggio” del testo si è svolto al Centro Teatrale
Salvatore Carrubba Santacristina, luogo meraviglioso per conoscersi, lavorare,
Presidente vivere insieme, altro elemento che accomuna il lavoro di
Donnellan a quello di grandi registi legati al Piccolo come Luca
Federica Olivares Ronconi e Lev Dodin. Poi un lungo lavoro di prove, volutamente in
Vicepresidente una sala della nostra Scuola, luogo di concentrazione artistica
da cui sono usciti, negli anni, dieci dei quattordici interpreti,
Consiglieri
Marco Accornero cresciuti poi al Piccolo e in altri teatri italiani.
Stefano Baia Curioni Nella pièce, ormai di certa attribuzione a Thomas Middleton,
Angelo Crespi l’autore, assegnando fin dall’inizio ai personaggi dei “nomi
Andrea Ragosta parlanti” – Vindice, Ambizioso, Lussurioso, Castiza… – ne
denuncia da subito l’essere ingranaggi di una macchina
Collegio dei Revisori dei Conti tragicamente “perfetta”, inesorabile. Con occhio più da
Vincenzo Donnamaria “entomologo” che da moralista, muove e segna l’inesorabile
Presidente destino finale di distruzione, autodistruzione. Sarebbe
estremamente superficiale – anche se in qualche modo
Revisori dei Conti prevedibile – ridurre all’oggi questa macchina mossa da
Francesco Carlo D’Alessandro cupidigia, smania di potere, lussuria, mercimonio di sé per
Ugo Zanello denaro, per apparire. La solita domanda “cosa c’è di
contemporaneo?” diventa oziosa quando si tratti di testi
Direttore classici che hanno la straordinaria forza di vivere nei secoli,
Sergio Escobar non solo per essere letti e riletti, ma, soprattutto, perché sono
loro a leggerci dentro, a turbarci e non a cercare altre
Consulente artistico maschere per il presente, paradossalmente “rassicurante”
Stefano Massini
rappresentazione dell’oggi.
Direttore Scuola di Teatro
Luca Ronconi Sergio Escobar
Carmelo Rifici Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
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