Page 2 - Celestina - Piccolo Teatro Milano
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Non è una forzatura credere che il vero protagonista di
questa (ri)scrittura di Celestina di Garneau sia più un luogo

che non un personaggio: laggiù vicino alle concerie in riva al

Sotto l’Alto Patronato fiume. Nel testo, spesso questa formula sostituisce lo stesso
del Presidente della Repubblica
nome della protagonista. Sopravvive a lei, assassinata
Fondazione appena poco oltre la metà della commedia, che prosegue
Piccolo Teatro di Milano poi nella sua ineluttabilità.
Teatro d’Europa
Celestina “non è” senza quel luogo: in fondo e all’origine di
Stagione 2013/14 quel piano inclinato lungo il quale scorrono le parole e le
67 dalla fondazione vicende, in un fiume torbido, di gorghi; un fiume in cui a
a
dominare non è mai il volere del singolo, ma la necessità, mai
Soci Fondatori
Comune di Milano l’appagamento, ma il desiderio che, come ricorda Ronconi,
Regione Lombardia muore “tra le mani”, appena queste lo appagano.
Provincia di Milano Spesso vicino ai fiumi, scrive Garneau, “si tramano azioni
tenebrose con cose o persone che vanno gettate in acqua,
Socio Sostenitore
Camera di Commercio Industria la notte”. Celestina vive accanto alle concerie, luogo di morte
Artigianato Agricoltura di Milano maleodorante e “riciclata”, riutilizzata, alla fine persino
indossata. Di questo “piano inclinato” Celestina non è
Consiglio Generale neppure, malgrado le apparenze, la forza motrice corruttrice,
Giuliano Pisapia
Sindaco di Milano ma solo la rappresentazione. Inclinata è anche
Roberto Maroni l’interpretazione dello spazio scenico voluta da Luca
Presidente Regione Lombardia Ronconi. La stessa di Panico: tuttavia là tutto scorreva a
Guido Podestà frammenti sulla sua superficie, qui il testo si sviluppa sopra e
Presidente Provincia di Milano
Carlo Sangalli sotto il palcoscenico, il “rappresentabile del teatro”. Luca
Presidente Camera Ronconi parla di “due inferni”; la scena li visualizza, nel suo
di Commercio moto perpetuo di botole, cardini, voragini, lasciando i corpi
Industria Artigianato Agricoltura
di Milano che si attraggono degli “innamorati” a consumarsi in passioni
senza sbocco su scale e torri, mentre sotto i loro piedi l’altro
Consiglio d’Amministrazione inferno divora i servi e le “ragazze” di Celestina.
Claudio Risé Nel suo flusso di intrighi la mezzana Celestina non è priva di
Presidente
nostalgia per un passato lontano di giovinezza e bellezza che

Consiglieri pur si è consumato nello squallore del mestiere:
Stefano Baia Curioni “se hai solo il corpo e non il mestiere ti prepari una povera
Emma Paola Bassani vecchiaia” rimprovera Celestina a Elicia.
Federica Olivares
Antonio Pastore Ogni vero piacere è negato ai protagonisti: il desiderio è solo
Andrea Ragosta atto di possesso che porta con sé la consunzione, che lascia
Dario Vermi infelice e vuoto Calisto (“perché non sono felice?” chiede al

pubblico dopo l’appagamento, termine che coniuga
Collegio dei Revisori
dei Conti sentimento e denaro). La coazione a ripetere non colma il
Marco Arisi Rota vuoto. Persino quello per il denaro è motivo sproporzionato
Presidente perché i servi uccidano Celestina. Su tutto domina la
necessità, è ancora Ronconi a ricordarcelo, di quel piano
Revisori dei conti
Marzia Provenzano inclinato che costringe “laggiù, alle concerie”, sconce come
Ugo Zanello sconcia è la vecchiaia che morde la vita.


Direttore
Sergio Escobar Sergio Escobar
Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Direttore Artistico
Luca Ronconi


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