Page 6 - RITORNO A REIMS
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RITORNO A REIMS IN TEATRO.
LE RAGIONI DI UN PROGETTO
conversazione con Thomas Ostermeier
Cosa ti ha colpito di Ritorno a Reims di Didier Eribon
e perché hai deciso di portarlo in scena?
Ho letto il libro di Eribon per mio interesse personale, senza
pensare di trarne uno spettacolo teatrale. Poi mi capitò di
parlare con Nina (Nina Hoss, attrice e interprete delle
edizioni inglese e tedesca di Ritorno a Reims, n.d.r.) che
stava lavorando negli States nel periodo in cui Donald
Trump vinse le elezioni presidenziali. Nina condivideva le
mie stesse paure, di fronte al risveglio e all’ascesa
dell’estrema destra in tutto il mondo; ci trovammo a
riflettere sul libro e ci apparve necessario trasformarlo in
uno spettacolo teatrale. Il grande pregio di questo saggio
autobiografico, che Eribon ha scritto nel 2009, è quello di
approcciare il fenomeno dall’unica prospettiva percorribile:
non biasimare o deridere gli elettori dell’estrema destra, ma
riflettere sul perché così tanti votanti abbiano abbandonato
i partiti della sinistra – per i quali parevano nutrire una fede
incrollabile – per abbracciare un’ideologia opposta. Senza
la pretesa di veicolare un’analisi politica, Eribon parte
© Masiar Pasquali efficace nello stabilire un collegamento tra il fallimento della
dall’esperienza della propria famiglia ed è estremamente
sinistra e l’ascesa della destra in Francia. Sottolinea la
necessità non solo della lotta antifascista ma anche di un
cambiamento radicale del modo in cui la sinistra, oggi, fa
politica: occorre che i partiti della sinistra europea
riscoprano le proprie ragioni storiche e la propria missione.
Il libro è opera di un sociologo francese che analizza
la realtà del proprio Paese. Lo spettacolo invece ha
assunto una prospettiva transnazionale, ha coinvolto
altre istituzioni europee ed è stato prodotto in Italia
dal Piccolo. Come e perché è avvenuto?
Le nazioni europee hanno gli stessi problemi. Il primo
allestimento di Ritorno a Reims è stato a Manchester, ex
città industriale del Regno Unito, nel luglio 2017. Poi ne ho
diretto l’edizione tedesca, che è andata in scena a Berlino
nel settembre dello stesso anno. Era il giorno in cui
votavamo per il rinnovo del Bundestag, il parlamento
federale tedesco: sono state le prime elezioni, dalla fine
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